Scalare non serve a conquistare le montagne;
le montagne restano immobili,
siamo noi che dopo un'avventura non siamo più gli stessi.
[Royal Robbins]
Fiumi e corsi d'acqua in montagna, con
il passare dei secoli, possono generare quello che viene definito un
orrido: una gola rocciosa, più o meno ampia, scavata in profondità
dall'acqua per effetto dell'erosione.
Ne è un classico esempio l'Orrido di
Chianocco situata nella Riserva Naturale Speciale dell'Orrido e
stazione di Leccio di Chianocco, istituita nel 1980, a difesa di
questo particolare ambiente.
E non c'è maniera migliore per
visitare questi luoghi, frutto del lavoro erosivo del Rio Prebec, se
non con una breve ma piacevole Via Ferrata che si sviluppa proprio
all'interno della gola.
Il primo traverso è su una cengia un
poco esposta e porta ad un piccolo anfratto attraversabile senza
troppa fatica. Superato questo passaggio una seconda parete porta al
ponte tibetano.
Al termine del ponte un percorso a
destra scende leggermente con un traverso che conduce alla grotta
preistorica. A sinistra del ponte si prosegue inizialmente con un
traverso basso che procede in direzione della diga alta sul Rio
Prebec. Poco prima della diga si incontra una delle prime uscite che
permettono di interrompere la Via e di scendere fino al greto del
fiume, all'ombra delle pareti dell'Orrido.
Gli appigli sulla parete sono piuttosto
scarsi e complessi da utilizzare. Alcuni di essi sono semplici fori
nella morbida parete calcarea, appena utilizzabili per uno o due
dita. Ecco quindi che cercare di percorrere l'intera Via Ferrata in
maniera “pulita” senza cioè aggrapparsi al cavo d'acciaio,
diventa molto impegnativo e faticoso. La difficoltà aumenta e il
tempo richiesto si allunga notevolmente.




Vengono illustrati il regolamento e le tariffe: 10 € per gli adulti, 5 € per i ragazzi fino a 14 anni. Poi si passa alla revisione delle condizioni del materiale necessario per effettuare il percorso come casco, imbrago, longes e moschettoni. È possibile noleggiarlo direttamente presso lo chalet alla modica cifra di 5 € per tre ore di utilizzo.
Si parte quindi per il percorso, dopo la chiesetta si scede nella gola con qualche tornante su uno stretto sentiero sterrato fino a raggiungere il piccolo capanno in legno da cui comincia il primo tratto di ponte che attraversa longitudinalmente la gola e si aggancia alla parete opposta.
Il ponte termina poco più in alto e da qui è possibile risalire dalla gola con un comodo sentiero attrezzato di piattaforme belvedere sulle Gorge di San Gervasio, oppure cimentarsi nella breve Via Ferrata denominata Via del Bunker: un esposto passaggio sulla destra che immette in un tratto di gola secondario e procede con un lungo traverso fino a raggiungere un'antica scaletta militare di metallo realizzata durante la Grande Guerra.![]() |
| Il percorso della Via Ferrata del Bunker. In rosa il tratto esposto sulla roccia, In blu il tratto interno del bunker. |