Non esistono proprie montagne, si sa, esistono però proprie esperienze.
Sulle montagne possono salirci molti altri,
ma nessuno potrà mai invadere le esperienze che sono e rimangono nostre.
[Walter Bonatti]
Un promontorio roccioso sulla destra nasconde alla vista il Refuge Entre le Lac, a sinistra invece il pendìo erboso che racchiude il lago procede fino al Plan de la Grassaz.



La falesia del Gruviera ha "vie a più tiri" ma è apprezzata soprattutto per i suoi monotiri molto frequentati tutto l'anno. Qui sono state aperte alcune delle prime vie della Valle d'Aosta come "Topo Pazzo" il "Diedro Bianco" e il "Diedro Rosso" o l'incredibile placca della "Dalle du Roi" solo per citarne qualcuna. La conformazione della parete consente un'arrampicata molto varia dai buchi alle fessure alle placche levigate, vie strapiombanti o appoggiate.
Spit nel complesso estremamente vicini, i primi moschettonabili rimanendo a sinistra all'interno di uno spigolo dove è cresciuta una piccola pianta di fico. Dopo il terzo spit cambiare piano spostandosi sulla destra lungo un contrafforte con abbondanti e profonde prese per le mani e poi su una placca appoggiata fino alla catena. La placca è leggermente più levigata ma i piccoli appoggi non mancano. È sufficiente un po' di equilibrio.
ESERCITO 2 L1 5b, L2 5c, L3 5c
La sicurezza lungo i percorsi di arrampicata è garantita da periodici controlli e verifiche da parte delle guide alpine di Arnad che hanno la gestione delle pareti. Il gesture non risponde degli incidenti causati da caso fortuito, negligenza ed imperizia dei fruitori.
Denominazione
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Norma CEN – Norma UIAA
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CORDE
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EN 892
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DYNAMIC MOUNTAINERING ROPE
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101
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CONNETTORI (moschettoni)
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EN 12275
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CONNECTORS
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121
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IMBRACATURE
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EN1277
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HARNESSES
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105
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CASCHI
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EN 12492
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HELMETS
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106
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CORDINI
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EN 564
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ACCESSORY CORD
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102
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"Forse è vero, come sosteneva mia madre, che ognuno di noi ha una quota prediletta in montagna, un paesaggio che gli somiglia e dove si sente bene. La sua era senz'altro il bosco dei 1500 metri, quello di abeti e larici, alla cui ombra crescono il mirtillo, il ginepro e il rododendro, e si nascondono i caprioli. Io ero più attratto dalla mantagna che viene dopo: prateria alpina, torrenti, torbiere, erbe d'alta quota, bestie al pascolo. Ancora più in alto la vegetazione scompare, la neve copre ogni cosa fino all'inizio dell'estate e il colore prevalente è il grigio della roccia, venato dal quarzo e intarsiato dal giallo dei licheni. Lì cominciava il mondo di mio padre. Dopo tre ore di cammino i prati e i boschi lasciavano il posto alle pietraie, ai laghetti nascosti nelle conche glaciali, ai canaloni solcati dalle slavine, alle sorgenti di acqua gelida. La montagna si trasformava in un luogo più aspro, inospitale e puro: lassù lui diventava felice. Ringiovaniva, forse, tornando ad altre montagne e altri tempi. Anche il suo passo sembrava perdere peso e ritrovare un'agilità perduta."
Il sentiero che conduce al Lago della Rossa, partendo dal Rifugio Gastaldi procede inizialmente in discesa verso i Laghi d'Arnas, oltrepassa poi il fiume e si dirige in salita lungo una pietraia sconnessa e scivolosa aggirando Rocca Affinau (2856 m) e costeggiando piccoli specchi d'acqua in direzione del Collarin d'Arnas a quota 2847 m.
Contornato di ghiaccio e neve, immobile pare vetro azzurro sulla cui superficie si riflettevano sbiadite le corazze rocciose delle due imponenti sentinelle di pietra, Punta d'Arnas (2560 m) e la Croce Rossa (3566 m) separate a metà da Passo Martelli (3270 m). Silenziose ed austere come due algide antiche sovrane provenienti da un regno lontano.
Il Bivacco San Camillo è un perfetto luogo di ristoro per la sua posizione e offre anche diverse opportunità di escursioni con il bivacco stesso come punto di partenza, come il Monte Lera ad esempio..ma è il Lago con i suoi colori a far la voce grossa e che pretende di essere ammirato per la sua bellezza, nonostante le sferzate di vento freddo che invogliano a rientrare tra le accoglienti mura di legno del bivacco. Davvero difficile resistergli.