sabato 19 luglio 2014

Il Codice della Montagna

1. L'alpinista obbedisce alla guida.

2. L'alpinista resiste alla fatica perché cammina sempre con calma.

3. L'alpinista evita il rischio inutile, pensando sempre ai suoi cari e ricordandosi che la montagna punisce severamente gli imprudenti.

4. La "fila indiana" è d'obbligo sul sentiero, in roccia e nei prati non falciati.

5. I passi difficili obbligano al silenzio, per non distrarre dall'unica cosa importante: dove mettere i piedi e le mani.

6. Cose che l'alpinista teme: la caduta dei sassi e della neve, scherzi fuori luogo, allontanarsi e trovarsi solo in montagna.

7. In montagna si cammina sempre compatti, non ci si fa rimorchiare, non si obbliga la guida a richiamarci per tenere il gruppo. Nessuno ultimo.

venerdì 11 luglio 2014

Punta Orientale - Tre Denti di Cumiana

La Punta Orientale dei Tre Denti di Cumiana è una delle cime che come dice il nome appartiene ad una cresta rocciosa dal profilo facilmente riconoscibile se da Torino si volge lo sguardo verso Piossasco ed i rilievi del Pinerolese.
Il versante settentrionale dei Tre Denti è incluso in un'area di parco protetta: parco naturale Tre Denti - Freidour.
Con 1365 m di altitudine il monte Tre Denti separa il comune di Cumiana dal comune di Cantalupa.
Dalla vetta infatti entrambi i centri abitati sono ben visibili anche in condizioni meteo non ottimali.
Il parco che circonda la montagna è ben curato e la sua breve distanza da Torino ne fanno una piacevole area naturale facilmente raggiungibile anche per escursioni di breve durata.
Sulla montagna è possibile inoltre praticare arrampicata sulla parete rocciosa esposta a sud.
Il grado di difficoltà si aggira indicativamente sul 5a.

L'itinerario che porta in vetta è classificabile come E, dura circa un paio d'ore con un dislivello complessivo di circa 800 m.
Il sentiero è facilmente individuabile sulle carte Fraternali N°6 (1:25000)
Si raggiunge la Borgata Ciom di Cumiana, un indicazione in legno ci guida sulla sinistra orografica di un corso d'acqua per poi passare immediatamente dall'altra parte in direzione della mulattiera 002 all'ombra di un bosco di castagni.
L'ombra del cielo nuvoloso, il terreno umido a causa dei precedenti giorni di pioggia e l'aria fresca permettono un passo sostenuto nonostante la salita che, fin da subito, parte ripida lungo gli stretti tornanti marcati bianco-rosso tra le carbonaie e le gigantesche felci cresciute dove la luce non è stata filtrata dai rami degli alberi.
Si affianca Bric Giaione (941 m) e Pietra Sparavera (861 m) mentre il bosco si tramuta gradualmente in una faggeta fresca ed ombrosa. La mulattiera diventa sentiero, sporadicamente attraversato da roccette.
Si scavalca qualche tronco caduto puntando con decisione a Fontana del Prete a circa 900 m.
Prima della fontana un bivio: a destra una grande macigno indica la Traversa del mago, un breve itinerario che porta a Borgata Picchi.
A sinistra si oltrepassa il torrente e si raggiunge la fontana dove è possibile fare scorta d'acqua e ripartire sul sentiero che ora procede ancora più in pendenza verso il Colle Rumiano (anche noto come Colle della Bessa) a quota 1170 m.
Il Colle della Bessa separa la Punta orientale dal Monte Brunello e ricongiunge l'itinerario appena percorso con il sentiero 051 che parte da Cantalupa.
Il Colle Aragno (1280 m) invece lo separa dalla rocciosa cima del Monte Freidour.
Giunti quindi al Colle della Bessa si piega a destra lungo il sentiero 007. Il sentiero su roccette è ben segnato e difficile da perdere oltre ad essere assistito da scalette metalliche nei punti più difficili, si abbandona il sentiero che porta alle pareti di arrampicata e si prosegue sulla destra mentre le rocce si sostituiscono gradualmente alla boscaglia aprendo ampi spazi molto panoramici su Cumiana, la Val Chisola ed i rilievi verso Giaveno ed Avigliana.

Poco prima della cima un ultimo bivio: a destra si prosegue verso Borgata Bastianoni, Monte Freidour e Colle Pre l'Abbà. A sinistra un cartello in legno indica verso la cappelletta, meta finale di questa escursione.
Nell'ultimo tratto una corda fissa agevola il passaggio sulle placche rocciose che conducono alla vetta a 1343 m di altezza.
La cappellina dedicata alla Madonna delle Nevi e la croce bianca sulla sommità accolgono per una lunga sosta in vetta.
Questo itinerario può risultare impegnativo a causa della salita abbastanza ripida. Occorre prestare molta cautela sulle rocce dell'ultimo tratto specialmente se bagnate o umide.