lunedì 30 novembre 2020

Perla del mese - Novembre

Le pareti se le vediamo come un terreno d'avventura, insegnano a vincere, ma anche a non sentirsi vinti. Esiste una visione più ampia in cui non si perde mai, uno sguardo alternativo a quello che si è radicato nel mito della forza. Ogni esperienza, anche la rinuncia, ha il suo valore, e conta molto. Da ogni situazione in cui ci troviamo possiamo imparare. Da ogni avventura possiamo migliorare. Perchè in ogni contesto possiamo vedere meglio chi siamo e a che punto ci troviamo.

L'alpinismo è un percorso, come la vita, e ogni passo ha il suo valore, anche quello più incerto. Rinunciare alla cima e arrendersi non equivale a perdere. Tornare indietro di fronte al proprio limite non ridimensiona affatto il proprio valore. Accettare la paura è un atto di forza, è saggezza che permette di prendere le misure su se stessi e migliorarsi.

Essere alpinisti impone il coraggio della verità e la forza di saper restare nel limite, finchè questo resta tale.

[Lorenzo Inzigneri]

giovedì 12 novembre 2020

Bivacco Molino


Ancora infatuato della bellezza dei paesaggi scoperti dal Lago Vasuero, decido di esplorare nuovamente l'area della Val d'Ala tra Balme e Mondrone.
Questa volta la destinazione è il Bivacco Bruno Molino.
Situato a quota 2350 m, anche se molte carte lo indicano a 2279 m, il Bivacco è stato realizzato il 28 di Giugno nel 1987 su un promontorio roccioso sulla destra del Rio Maian, serrato tra l'Uja di Mondrone (2964 m) e Cima Leitosa (2866 m) e pare sorvegliare il sentiero che conduce al Passo dell'Ometto (2614 m) posto alle sue spalle.
La visuale dall'ingresso del Bivacco è panoramica e suggestiva in direzione di Pian Belfè, del Testa Paian e della piana torinese ancora più in lontananza.

L'itinerario utilizzato per raggiungerlo è identico, almeno nella parte iniziale, a quello descritto per il Lago Vasuero: partito da Molette si supera Molera e imbocca il sentiero GTA n° 233 fino ad Alpe Pian Bosco.
Da qui, aggirando l'ultima baita si devia a sinistra al bivio (tenendosi quindi sul n° 233) pochi passi prima di oltrepassare il Rio Maian, seguendo le indicazioni per Alpe Le Piane, Uja di Mondrone e naturalmente per il Bivacco stesso.

Possiamo a questo punto dividere il sentiero che ci rimane in due parti: la prima, dall'Alpe Pian Bosco fino al bivio che precede Alpe Le Piane è leggermente più ripida ma davvero incantevole, contornata da un bosco di giovani piccoli larici bruni e dorati, dall'aspetto meravigliosamente onirico quando investiti dalla luce del sole.
Apparentemente pronto a portare fuori strada, piegando molto a sinistra in direzione dell'Uja di Mondrone, il sentiero a circa 1976 m di quota raggiunge una parete rocciosa con una grande indicazione in rosso che invita a proseguire verso destra. Si abbandona il bosco e il percorso allevia la pendenza raggiungendo prima il bivio per l'Uja di Mondrone sul sentiero n° 232 e poi ciò che rimane di Alpe Le Piane.
Qui inizia la seconda parte del percorso: la zona erbosa e pianeggiante che si incontra con il Rio Maian si trasforma in un'area leggermente acquitrinosa poi riprende a salire lieve verso nord mentre dall'altra parte della valle si può osservare il granitico profilo del Monte Rosso d'Ala (2763 m).

Intorno a quota 2100 m il sentiero incontra un bivio: a destra si può tagliare la montagna con un tratto a mezza costa verso Alpe Pian delle Mule e il sentiero GTA verso il Lago Vasuero, proseguendo invece a sinistra potremo presto vedere davanti a noi la cima del tetto del Bivaco affiorare al di sopra del promontorio roccioso a circa 500 metri di distanza dalla nostra posizione.

Nell'ultima parte del percorso si aggira il promontorio con un ampio giro su due pietraie non eccessivamente impegnative fino a raggiungere la posizione del Bivacco.
In contrasto con la quiete che regna intorno al Bivacco che induce a fermare il ritmo, il profilo dell'Uja di Mondrone alle sue spalle sembra sfidare gli audaci a proseguire.

Il gradevole aspetto esterno del Bivacco non è che un'anticipazione dell'atmosfera accogliente che regna al suo interno. Con i suoi 24 posti letto, a disposizione tutto l'anno, il Bivacco Molino è un ottimo punto tappa specialmente per gli escursionisti diretti al Passo dell'Ometto e al Vallone di Sea.

NOTIZIE STORICHE
Il Bivacco venne costruito nel 1987 come punto di appoggio per le Scuole di Alpinismo per i corsi in quanto esistono nei pressi numerose palestre di roccia. È edificato sulle pendici nord-orientali dell'Uja di Mondrone (2964 m).
Vi sono 24 posti letto con materassi e coperte; sempre aperto.
Inaugurato il 28-6-1987 è intitolato a Bruno Molino capo del Soccorso Alpino di Balme.