Trasaliscono i monti al soffio lieve
del respiro serale,
e abbrividendo
si velano d'un velo di viola
che si vena d'un tremulo affiorare
d'oro,
nel verde argenteo del suo cielo.
Dove tu stendi l'eccitata luce
delle tue prospettive,
ivi t'innalzo,
dal mio segreto fremito,
l'offerta
di questo breve tempo della terra,
ch'è il ritmo del mio petto, ove mi parli.
Dagli spazi lucenti, sulla soglia
della notte,
al fiorir delle tue stelle,
trasaliscono i monti,
in un respiro
che rassomiglia al mio,
nel dolce suono
del tempo di quaggiù,
che d'uomo ha il canto
e di terra la forma e la speranza.
[Arturo Onofri]