mercoledì 31 ottobre 2018

Perla del mese - Ottobre


Migliaia di persone stanche, stressate e fin troppo “civilizzate”, stanno cominciando a capire che andare in montagna è tornare a casa e che la natura incontaminata non è un lusso ma una necessità.


giovedì 18 ottobre 2018

Cima Piana

La Cima Piana è un importante nodo orografico dal quale hanno origine tre marcate dorsali: la prima, in ordine di importanza, separa l'alta Valle di Champorcher dall'alto Vallone di Campdepraz e termina con il Monte Glacier; la seconda divide la bassa Valle di Champorcher dal Vallone di Boccoueil, che scende a Issogne e confluisce nella Valle della Dora Baltea; mentre la terza funge da spartiacque tra il solco vallivo balteo e l'alto Vallone di Champdepraz. Quest'ultima dorsale è forse la più dirupata e rocciosa: la cima Piana, che ne costituisce il punto più meridionale, si mostra infatti impervia su almeno tre versanti, a eccezione del lato Sud che, sebbene ripido e detritico, si affronta senza problemi grazie alla presenza di una traccia di sentiero. L'escursione che conduce alla vetta attraversa paesaggi resi quantomai suggestivi dalla presenza di numerosi laghi: s'incontra dapprima il lago Muffè, adagiato in una conca dove il versante Sud della montagna cambia pendenza, smorzandosi in un vasto ripiano; raggiunta l'ampia insellatura del Col de la Croix, s'incontrano numerosi altri specchi d'acqua, sparsi in una sorta di ripiano acquitrinoso, tre dei quali di dimensioni tali da potere essere considerati piccoli laghi alpini.
La vetta, a dispetto dei versanti scoscesi, si presenta ampia e pianeggiante, come suggerisce il nome: rappresenta un punto d'osservazione di prim'ordine, un vero belvedere soprattutto sul massiccio del Monte Rosa, delimitato a oriente dalla Punta Gniffetti e a occidente dall'inconfondibile piramide del Cervino; stimolante la possibilità di osservare, al di là dell'imponente sequenza di vette, anche i cocuzzoli di alcuni 4000 m elvetici. Forse meno entusiasmante ma di grande interesse soprattutto per gli intenditori è lo scenario che si apre verso occidente, dove a suscitare la curiosità dell'escursionista è in particolare l'alto Vallone di Campdepraz, regno incontrastato dei laghetti alpini, cuore del Parco Naturale del Monte Avic, un'impervia vetta visibile verso Nord-Ovest.
Anche la Cima Piana è in parte compresa nell'area protetta, a testimonianza dell'elevato valore ambientale della zona.
Completano il panorama che si gode dal punto culminante le cime dell'alta Valle di Champorcher: il Tour Ponton (3101 m), al confine con la Valle di Cogne, delimitato a Sud dalla Finestra di Champorcher (2827 m) e la Vetta Rosa dei Banchi (3164 m).


Dal parcheggio di Arbussey tagliamo gli ultimi tornanti in asfalto e ci immettiamo appena possibile sul sentiero per il Rifugio Barbustel, indicato con segni marca-via di colore giallo con il numero 10C, attraversando prima un gruppo di case denominate la Grand Cort (1944 m) e successivamente un rado boschetto di larici e mughi, fino a raggiungere il pianoro occupato dallo splendido Lago Muffè (2076 m).
Si prosegue verso Nord Ovest fino a quota 2230 m dove si giunge ad un bivio: a sinistra per il lago Bianco ed il Rifugio Barbustel, a destra per il Col de la Croix (2287 m) ed i suoi numerosi laghetti.
Si prende quest'ultima direzione e si raggiunge il valico, posto proprio sotto il versante Sud della Cima Piana. Dal pianoro del Col de la Croix parte un tracciato evidenziato con frecce gialle che sale su una pietraia a tratti un po' sconnessa (potenzialmente insidiosa in inverno) fino a quota 2400 m dove una nuova deviazione, non molto appariscente indica di deviare a sinistra e di seguire una esigua pista battuta tra le pietre e segnata da piccoli ometti di sassi fino alla panoramica Cima Piana.

Consigliata la deviazione al Col Cima Piana poco più avanti rispetto all'ultimo bivio menzionato e anche una breve sosta ai laghetti del Col de la Croix, uno più bello dell'altro.


Ringrazio Cristina e Sabrina per la compagnia lungo il percorso.