Il monte San Giorgio è senza dubbio uno più frequentati punti panoramici di Torino.
La sua distanza ridotta dal capoluogo lo hanno anche reso, in passato, un rilievo di interesse strategico.
Con i suoi 837 m il monte presenta itinerari di difficoltà E, tutti comodamente accessibili da Piossasco, il comune che sorge ai piedi della montagna lungo il versante est.
Partiti da Piossasco si raggiunge la fine di Via Monte Grappa e si procede su un breve tratto sterrato che conduce ad un pannello informativo.
Qui è possibile consultare la mappa che indica i possibili sentieri: il principale che aggira la montagna sul versante nord su strada sterrata attraversando il colle della Serva (utilizzabile anche per ascensioni in mountain bike) e il secondario, più breve, che taglia la base della montagna con un lungo traverso fino all'altezza della chiesa San Vito e poi devia a destra con un dritto fino alla cima, lungo la cresta esposta verso Piossasco offrendo incantevoli scorci panoramici.
Optiamo per quest'ultimo e imbocchiamo quindi la stretta mulattiera in prossimità del primo tornante sulla sterrata.
La vegetazione iniziale cede rapidamente il posto ad arbusti e a ciò che è rimasto dell'incendio del 6 Febbraio 1999 che ricoprì la montagna con rapidità sorprendente portando il fronte di fuoco ad una lunghezza superiore ai 5 km, nonostante il celere intervento dell'A.I.B. di Piossasco, dei Vigili del Fuoco di Torino, oltre naturalmente a numerosi distaccamenti del Corpo Forestale dello Stato della zona.
Diverse piante mostrano ancora oggi i segni di una ricrescita a seguito del terribile incendio del passato.
Poco prima della sommità è riconoscibile un capanno con una tettoia utilizzato dagli appassionati di volo libero. La piana erbosa situata infatti quasi sulla cima è ideale per il decollo con parapendio o deltaplano.
Dalla sommità la vista è ottima su tutto l'arco alpino occidentale, con la possibilità di spaziare a 360° attorno a ciò che rimane della chiesa romanica. È facilmente distinguibile il paesaggio attorno e si può comprendere come la posizione del monte inviti a lunghe pause di contemplazione.
La bianca croce di ferro sulla sommità e le pietre della piccola chiesa romanica ci accolgono per una lunga sosta.
In definitiva il percorso, con circa 500 m di dislivello, non è particolarmente impegnativo. La mulattiera dopo il tornante si tramuta in un sentiero di roccette che obbliga a procedere con prudenza nei mesi freddi, in presenza di ghiaccio o neve.
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