sabato 14 marzo 2015

Ferrata di Caprie

Presento in questo articolo una via ferrata piuttosto semplice ma molto divertente, a distanza ridotta da Torino ed adatta anche ai neofiti: la Via Ferrata di Caprie.

Si tratta di una ferrata che presenta un dislivello complessivo di circa 330 mt. spezzata in due tronconi da un sentiero, interamente esposta al sole e quindi più adatta nelle giornate non eccessivamente torride.

Per prima cosa occorre raggiungere il centro abitato di Caprie proprio sotto Rocca Bianca, imboccare quindi Via Giardini e lasciare l'auto in prossimità delle ultime case, non lontano dall'Istituto Suore Missionarie della Consolata.
Un cartello indicherà il sentiero per l'avvicinamento alla roccia della Parete Anticaprie all'ombra di un piccolo bosco di castagni. A sinistra un evidente sentiero conduce alle pareti di arrampicata più note della zona.
Si tratta di una vasta area di arrampicata che copre l'intero settore della parete. Un'opera cominciata molti anni fa dalla guida alpina Giancarlo Grassi e che si è evoluta nel tempo con la successione di molti altri appassionati fino a diventare una falesia tra le più apprezzate della Bassa Val di Susa con itinerari di vario livello (indicativamente dal 4+ fino al 7A), prevalentemente su placca verticale. Da provare.

La via ferrata comincia alle ultime rocce della Parete Anticaprie. Il primo tratto si sviluppa su una cresta molto semplice, percorribile quasi interamente in appoggiata, si passa sotto una sporgenza rocciosa e si prosegue senza molte difficoltà piegando verso la parte centrale della parete. Pioli di ferro assisteranno nei punti più impegnativi fino a raggiungere il sentiero alla base tra Rocca Nera e Rocca Bianca.
Un cartello indicherà una deviazione per la Placca delle Malizie: un piccolo settore di arrampicata, raggiungibile dopo un lungo traverso a metà dello sperone roccioso, con circa cinque o sei vie di livello di difficoltà che oscilla sul sesto grado.

Oltrepassato il bosco si raggiunge l'inizio del secondo tratto: classificato come Difficile per la presenza di alcuni brevi tratti strapiombanti e di passaggi atletici obbligati. Nella prima parte è possibile fare affidamento sui numerosi pioli di ferro per superare i punti più esposti.
Verso la fine un "ponte tibetano" costituito da tre funi d'acciaio lunghe circa 20 metri ci condurrà alla parte culminante e conclusiva della Ferrata, facile e meno ripida.
Il ponte è evitabile con l'apposita variante che permette di aggirarlo con un passaggio più basso e riparato.

In definitiva l'intero percorso richiede, effettuato con calma, dalle due alle tre ore. Dalla sommità il panorama spazia da Condove (parzialmente coperta dalla cava), Caprie e Novaretto sotto di noi, Chiusa San Michele dall'altra parte della valle, il Pirchiriano e la sua Sacra di San Michele, Sant'Ambrogio ai suoi piedi, i Laghi di Avigliana in lontananza, la collina di Rivoli con il suo castello, parte della città di Torino (quando la visibilità è buona) e infine il Musinè e il Rocca Sella.

La via del ritorno è un comodo sentiero che si ricongiunge all'antica mulattiera per raggiungere Campambiardo e che riporta fino alla base della parete dove ha avuto inizio questa breve ma piacevole avventura.










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