
Da allora, grazie ad una maggiore consapevolezza ambientale e al duro lavoro di allevatori esperti, il gipeto sta tornando gradualmente a ripopolare le nostre montagne, ripristinando poco a poco il delicato equilibrio che costituisce l'ecosistema delle terre alte.
«È un lavoro complesso» mi spiega Daniele Reteuna, presidente dell'Associazione Naturalistica Le Gru «Ci sono volontari addestratori che si dedicano alla ricerca degli esemplari per la nidificazione e l'accoppiamento, poi curano l'addestramento dei piccoli per riportarli in natura dopo qualche giorno di cattività prima dell'involo.»
L'Associazione Naturalistica Le Gru è nata inizialmente per effettuare controlli e monitoraggi dei migratori, in particolare della gru.

«Dietro questo lavoro c'è un progetto internazionale nato in Austria e che poi si è collegato alla Francia, alla Svizzera, poi all'Italia e successivamente alla Spagna.» spiegano ancora i volontari
«Siamo diventati referenti per questa parte del territorio di osservazione, eseguiamo analisi ed osservazioni e trasmettiamo il materiale alla sede di raccolta dati per le Alpi Occidentali che è il parco delle Alpi Marittime. In seguito i dati vengono poi trasmessi nella sede centrale in Austria.»
A partire dal 2012 il Comune di Balme ha fornito all'Associazione un ufficio in una struttura proprio nei pressi del municipio per il ritrovo e le attività organizzative dei volontari, nel 2016 è stata concesso anche un piccolo spazio espositivo per il materiale raccolto da soci e volontari nel corso degli anni.


Per gli adulti esiste anche un altro modo, semplice ma efficace, per sovvenzionare l'Associazione Naturalistica Le Gru e aiutare i soci ed i volontari nel loro lavoro: iscriversi inviando tramite Conto Corrente postale un importo di 5,00 € come Socio Ordinario oppure di 25,00 € come Socio Sostenitore. Tutti i dettagli sul sito ufficiale dell'associazione.
Sono piccoli gesti ma che possono aiutare e favorire il ritorno del più grande avvoltoio delle Alpi a sorvolare come una volta il cielo sulle nostre montagne.
L'ingresso al museo è gratuito.


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