sabato 25 settembre 2021

Monte Buio

Cima dalle forme dolci, ancorché dal profilo ben definito, il Monte Buio s'innalza all'estremità occidentale della lunga dorsale che inizia dal monte Ebro (1700 m), la cima più alta dell'Appennino piemontese, e si allunga prima verso Sud, poi verso occidente, generando una sequenza di vette tra le più frequentate della regione montuosa tra Piemonte e Liguria: il Chiappo, il Cavalmurone, il Legnà, il Poggio Rondino, il Carmo e l'Antola si susseguono a creare suggestive scenografie, verdissime nella stagione estiva.
Dal punto culminante, volgendosi verso il versante piemontese, è possibile godere dello scenario composto di dolci vette e boscose vallate che caratterizzano l'alessandrina Val Borbera: se la giornata è abbastanza limpida, non è raro apprezzare sullo sfondo l'intero arco alpino occidentale, dalle Alpi Liguri al massiccio del Monte Rosa e talvolta anche alle più lontane montagne lombarde. Volgendosi verso la Liguria, il panorama si apre invece sul Mediterraneo, consentendo di apprezzare le navi in rada innanzi al porto di Genova.

La vetta è visibile solo quando si raggiunge la linea di displuvio, confine tra le province di Genova e Alessandria: la s'individua subito grazie alla presenza di una croce metallica di dimensioni ragguardevoli; il simbolo religioso fu collocato sul punto culminante negli anni Cinquanta dal Gruppo Escursionistico di Busalla, popoloso paese della Valle Scrivia noto per la presenza di alcune raffinerie.
La camminata si sviluppa tutta su frequentato sentiero, che sale con decisione nel bosco di latifoglie, dove abbondano faggi e ciliegi.
Tonno, base di partenza dell'escursione, rappresenta un ulteriore elemento d'interesse: il paesino dalle case in pietra offre scorci ameni, tipici di un borgo montano, ma non privo di influssi, toni e colori mediterranei. Per la posizione del Monte Buio, posizione che risente dell'influenza del mare distante poco più di 22 km, si consiglia di effettuare l'escursione nei mesi primaverili e autunnali; si può raggiungere la vetta anche in inverno, purché la neve al suolo sia scarsa o assente.


Il piano iniziale di un'escursione di due giorni tra i sentieri della Valle Pesio è stato stravolto dagli impegni improvvisi, mutando in una semplice camminata di un giorno tra le montagne al confine tra le provincie di Genova e di Alessandria.
Raggiungiamo il piccolo centro abitato di Tonno, dove troviamo un piccolo parcheggio all'inizio del paese, ed attraversiamo le strade strette tra le abitazioni in pietra, non senza aver fatto una rapida scorta d'acqua alla fontana antistante l'accesso alla chiesa.
L'aria è mitigata dal mare ma il sole scalda rapidamente non appena si abbandona l'ombra delle case e degli alberi.
Seguiamo i segni marca-via blu e azzurri che ci allontanano dalle case di Tonno e ci portano in prossimità di un pilone votivo. Svoltiamo a sinistra evitando di proseguire diritti in direzione dell'Antola e prendiamo a salire.
Si giunge a quota 1310 m circa dove incontriamo un altro bivio: proseguendo a destra il sentiero procede verso una cresta in direzione dell'Antola, a sinistra invece il bosco si dirada lasciano spazio ai prati dissodati dai cinghiali.

Dopo circa 250 m ci si imbatte in un altro bivio, questa volta prendiamo la traccia a destra che sale fino alla vecchia croce del monte Buio. Dalla vecchia croce è facilmente individuabile la nuova croce distante da noi meno di 300 m in linea d'aria dove troviamo dei tavoli in legno ideali per fermarci a consumare il pranzo.

Dalla vetta del Buio (1402 m circa) la foschia impedisce di spaziare verso l'orizzonte ma abbiamo comunque una buona visuale dell'Antola e delle cime circostanti, a Sud tra gli alberi si scorgono i tetti di Tonno e Casareggio, i tetti di Carsi dall'altra parte della valle, con le cime del Monte Liprando e del Monte Penzo dove sorge una piccola cappella, fino al golfo di Genova e alla sua area portuale, la valle scavata dal Vobbia e il piccolo paese di Vigogna, e dall'altra parte, sul versante alessandrino, il comune di Berga, il piramidale profilo del Monte Carmo, il Monte Legnà, e ancora più oltre tra Lombardia ed Emilia, il Monte Lesima con il suo radar dell'aeronautica civile.

Ridiscendiamo rapidi lungo il sentiero mentre nuvole foriere di pioggia vanno addensandosi sopra di noi, raggiungendo l'auto appena in tempo per evitare i primi rovesci, che non sembrano intimorire i cinghiali incontrati lungo la strada.
L'escursione al Monte Buio si è rivelata una piacevole passeggiata, semplice e senza eccessi, perfettamente adatta al periodo scelto.

Ringrazio Enrico, Fabio e Paolo per la compagnia lungo il cammino e per le fotografie condivise.




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