martedì 12 luglio 2022

Lac Bleu

La ripresa delle mie attività in montagna è più lenta del previsto, rare sono le occasioni di poter calzare gli scarponcini, metter sulle spalle lo zaino e salire lungo uno degli itinerari in lista, così come rare sono le opportunità di dedicare il tempo che vorrei alla scrittura sul Blog.
Così devo cogliere ogni occasione propizia anche se queste mi portano su sentieri che non avevo in programma.
Il Lac Bleu è una di queste occasioni: con l'obiettivo di ispezionare il luogo attorno allo specchio d'acqua per una potenziale Uscita Scout decido di salire partendo dall'area attrezzata per i camper dopo il centro abitato di Chianale.
Lascio quindi l'auto a circa 1810 m di quota e prendo a salire per ciò che resta del tratto asfaltato che conduce all'Agriturismo Lou Chirun, raggiungo il piazzale prima del salto d'acqua che scende da Grange Pian Vasserot, e prendo il sentiero U21 a sinistra che comincia con lieve pendenza ad inoltrarsi tra gli alberi.

Si può godere dell'ombra del bosco fino a quota 2081 m circa, poi la vegetazione inizia a diradarsi gradualmente fino a lasciare l'escursionista sotto l'implacabile forza dei raggi solari per la rimanente parte del tragitto.

Come se avvertisse l'energia dell'astro e volesse schivare la luce del sole il sentiero nel primo tratto esposto sembra un serpente agitato, saettando a destra e sinistra in modo caotico, seguendo Costa Buscet, una parete del Tour Real (2877 m di altezza). Dall'altra parte si ha una splendida visuale del Vallone di Saint Veran e della sua cima più affascinante: Rocca Bianca (3063 m di altezza) dall'aspetto maestoso, degno delle migliori illustrazioni dei romanzi fantasy.

Superate Grange Antolina ci si trova davanti alle magnifiche Cascate del Rio Antolina, poi il sentiero piega bruscamente a sinistra come per evitarle risalendo su un costone dove, con un paio di tornanti, si immette in un'apertura del piano sopra di noi, non lontano dal salto delle cascate. Dopo il sentiero cambia pendenza diventando più agevole e coprendo gli ultimi 550 m che ci separano dal colletto di contenimento del Lago Bleu.





Alimentato dai torrenti che scendono dal Vallone del Lupo, dal Vallone Pienasea e dai corsi d'acqua che abbandonano i laghi soprastanti nei pressi del Col de Longet (2660 m) il lago si presenta come un ceruleo specchio d'acqua di forma quasi regolare, lungo circa 219 m e largo circa 156 m, anche se il perdurare del clima secco ne ha ridotto lievemente le dimensioni.

I riflessi del cielo sulla sua superficie, facilmente ammirabili dalle sponde calme, occasionalmente increspate dal guizzo di un pesce, invitano a sostare per la pausa pranzo. 
Sulla via del ritorno scruto con interesse il sentiero che conduce al vicino Lago Nero, ma decido di tenere tale meta per un'altra occasione e riprendo quindi il sentiero della discesa.




Ringrazio Marina, Alessio e i loro amici per la compagnia sulle sponde del lago e raccomando calorosamente una visita alla Chiesa di Maria Vergine Assunta a Venasca, sulla via del ritorno.




Chiesa monumentale, definita "Una tra le più superbamente belle chiese del Piemonte", è uno dei più significativi esempi di architettura barocca del Saluzzese.
Dedicata a Maria Vergine Assunta, è a pianta ottagonale e la facciata, tutta in mattoni a vista, s'innalza su un piano rialzato limitato da una balaustra in pietra; il grande portale si apre fra due grandiose colonne in cotto affiancate da un succedersi di alte paraste. A destra del presbiterio s'innalza il campanile, sormontato dalla cuspide barocca, coperta da lastre metalliche, portante il globo e la croce.

All'interno, agli angoli dell'ottagono, si levano colonne corinzie, in corrispondenza della quali, in alto, sono collocate grandi statue in stucco che rappresentano i Dottori della Chiesa. Presenta un'ampia navata maggiore e 6 cappelle laterali che coronano nella grande abside, dove spicca la decorazione pittorica dell'Assunta, opera del milanese Pietro Antonio Pozzi. Un maestoso arco di trionfo immette nel presbiterio: sull'arcata vi è lo stemma di Venasca con una grande "V" sopra la divisa bianco-azzurra del marchesato di Saluzzo.
Nelle cappelle di destra sono collocate tre pale che rappresentano, in ordine, l'Annunciazione dell'Arcangelo Gabriele alla Vergine, la Madonna della cintura e le anime del Purgatorio, Santa Lucia con la Madonna del Carmine; in quelle di sinistra sono raffigurati: il trapasso di San Giuseppe, la Madonna del Rosario con Santa Caterina e San Domenico, opera del pittore Netu Borgna, il Sacro Cuore apparso a S. Margherita.
Il presbiterio è delimitato da una balaustra in marmi variegati; l'altare maggiore, marmoreo e di stile neoclassico, è coperto da una volta a conca con base ellittica.
All'ingresso, sopra il vestibolo, vi sono la tribuna e le canne dell'organo.
La grandiosa opera venne iniziata il 24 Maggio 1750, quando Mons. Filippo Porporato, vescovo di Saluzzo, pose la prima pietra e la costruzione seguì il progetto dell'architetto Paolo Ottavio Ruffino di Cavallermaggiore. Del precedente edificio romanico-gotico abbattuto rimane un architrave in pietra scolpita che riporta la data 1468, attualmente murato di fianco alla porta d'ingresso di sinistra. Il 17 Luglio 1788 Mons. Gioacchino Lovera consacra solennemente la parrocchiale. Il 14 Settembre 1909 il Ministero della Pubblica Istruzione attesta che questa chiesa "È edificio pregevole di arte per l'eleganza e la purezza delle linee di perfetto barocco piemontese" e la dichiara Monumento Nazionale.
Importanti restauri vengono compiuti negli anni 1935-'37 sotto la guida del parroco Don Andrea Allemano e, di recente, sono state effettuate significative opere di risistemazione dei dipinti per iniziativa di Don Roberto Salomone, parroco di Venasca.






































































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