Era il 1706, Torino e il Piemonte stavano per diventare una provincia del regno francese di Luigi XIV.
Circondata
dalle truppe francesi la città era sotto assedio. In cima alla
Collina di Superga, mentre studiava le posizioni del nemico, il Duca
Vittorio Amedeo II fece un voto alla Madonna: se fosse riuscito a
sconfiggere i francesi avrebbe fatto erigere una chiesa sulla cima
della collina.
Venticinque
anni più tardi, sulla collina di Superga, furono ultimati i lavori
della meravigliosa basilica che ancora oggi veglia come una
sentinella su Torino e sulle Alpi occidentali.
Il percorso n° 27 che porta in cima alla collina, proprio davanti alla maestosa Basilica, inizia accanto alla stazione della tranvia a dentiera, svolta a destra in Via Borgofranco, procede proprio sotto la linea tramviaria della dentiera e segue per un breve tratto la Statale SS10 per Pino Torinese.
Si
oltrepassa il notevole ingresso di Villa Sassi e si aggira Villa
Capriglio con un breve tratto di sentiero prima in salita e poi in
discesa.
Il
sentiero in questa zona non è molto pulito: rifiuti, resti di
lamiera, cerchioni di auto, plastica abbandonata e bottiglie di vetro
appaiono ovunque lungo la via fornendo all'ambiente un'aria di
abbandono.
La
segnalazione del sentiero è discreta e difficile da perdere, si
procede quindi fino a raggiungere Strada del Durio, da qui a destra
si torna verso la città sulla Strada comunale del Cartman, a sinistra
invece dopo una breve rampa in salita, si incontra una svolta a
destra che passa tra le ville e procede con alcuni tornanti fino alla
Strada Comunale di Superga, una larga strada asfaltata comoda per chi
desiderasse raggiungere la Basilica in automobile.
Per proseguire a piedi occorre attraversare un breve tratto in salita sulla strada asfaltata e passare nuovamente sotto la linea tramviaria della dentiera, appena dopo la fermata della dentiera a Pian Gambino.
Il
percorso cambia quindi versante della collina, scende per un breve
tratto e con un paio di tornanti si ricongiunge con l’Itinerario n°
28 (partito anch'esso non lontano dalla fermata tramviaria di Sassi).
Da questo punto il percorso è segnalato, a cura del Parco Naturale della Collina di Superga, con un'orma blu su fondo bianco. L’itinerario segue ora il sentiero che risale il crinale e, dopo un breve tratto parallelo alla linea della dentiera, procede deciso con alcuni brevi tiri e numerosi tornanti fino ad un gruppo di strutture ed abitazioni non lontane dalla fermata di Superga della tramvia. Occorre passare nuovamente sotto una piccola galleria e da lì proseguire sulla strada asfaltata fino alla destinazione ormai chiaramente visibile in tutto il suo imponente splendore.
Il
panorama in cima è decisamente notevole. In buone condizioni meteo
si ha una ottima visibilità di tutto l'arco alpino occidentale e
sulla città. Si può giocare per ore ad identificare i lunghi viali
di Torino, a seguire il percorso del Po e della Dora, a riconoscere i
numerosi centri abitati che si vedono attorno al capoluogo.
Girando
intorno alla Basilica è possibile notare anche altri sentieri che
raggiungono la cima da differenti punti di partenza, ci si può
soffermare davanti alle mura danneggiate dall'incidente aereo del
1949 che vide coinvolti i giocatori del Grande Torino, oltre che ai
membri dell'equipaggio, ai dirigenti e ad alcuni giornalisti
sportivi.
Il sentiero in sè non presenta nessuna difficoltà tecnica. Il dislivello complessivo è di circa 520 m ed è classificabile come un semplice Escursionistico.
Si
consiglia prudenza in condizioni meteorologiche avverse: la ripidità
di alcuni tratti può presentare qualche problema in presenza di
ghiaccio o neve.
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