Accanto alla Chiesa ed al Convento del Monte dei Cappuccini sorge una struttura carica di storia che il CAI ha contribuito negli anni a rendere un museo piccolo ma affascinante.
Il Museo nel 1900 |
Il progetto cominciato nel lontano 1874 ha visto inizialmente nascere un osservatorio alpino: una sorta di grande cannocchiale orientabile all'interno di un padiglione. Successivamente, nei saloni sottostanti sorsero alcune piccole mostre fotografiche che raccoglievano numerosi visitatori, affascinati dalle montagne spesso così vicine ma non ancora alla portata di tutti.
Nel 1901 il Principe Luigi di Savoia Duca degli Abruzzi donò oggetti appartenutigli nella spedizione al Polo Nord. Con L'Esposizione Internazionale tenutasi a Torino nel 1911 le collezioni del Museo si arricchirono nuovamente e nel 1918 si poté avere un ordine più preciso del complesso delle sale. Esistevano infatti due saloni al piano terreno, la sala superiore e, infine, il terrazzo della vedetta su cui era collocato un ottimo telescopio.
Dal 1935 il Museo vide avviarsi numerose opere di ristrutturazione e rifacimento (esterno ed interno) che permisero di aumentare lo spazio espositivo interno ed adeguare l'intera struttura ad accogliere altro materiale. I lavori si chiusero il 19 Luglio 1942 ma pochi anni più tardi la Guerra causò gravi danni che costrinsero nuovamente a chiudere le sale alte per quasi due anni: il tetto era stato distrutto insieme alle finestre e parte dei muri.
Dopo la Guerra vennero avviati dei lavori per rivalorizzare gli spazi espositivi ma solo nel 1966 presero il via i lavori più decisivi che smantellarono tutte le strutture per un rifacimento generale.
Il 21 Marzo 1981 fu inaugurato il completamento di tutta la ristrutturazione del Museo, composto da sale espositive permanenti e temporanee.
Il Monte dei Cappuccini con il tempo si è affermato come un vero polo culturale internazionale dedicato alla montagna, composto da ben tre strutture, una dedicata agli incontri, una alla documentazione e una alle esposizioni.
Quest'ultima struttura ha visto negli anni dopo il 2000 l'arrivo di un comodo ascensore che porta fino al piano di vedetta da dove si possono ammirare quasi 400 chilometri nel nostro arco alpino, grazie anche ad un ampliamento della terrazza. Quasi un ritorno alle origini considerando quale fu il suo primo utilizzo.
Oggi il Museo della Montagna è una realtà affermata che collabora abitualmente con moltissimi Enti internazionali ed è mondialmente riconosciuto come punto di riferimento per la cultura della montagna. È socio fondatore dell'International Alliance for Mountain Film, associazione che riunisce 22 festival ed operatori del settore "cinema di montagna" di 17 paesi diversi, oltre a collaborare per progetti espositivi e scientifici con molti dei principali musei del mondo dedicati alla montagna.
Il materiale esposto e le numerose mostre temporanee hanno attirato anche grandi nomi dell'alpinismo nazionale ed internazionale come ad esempio Walter Bonatti, Reinhold Messner, Edmund Hillary, Tenzing Norgay, Jerzy Kukuczka, Luis Trenker e molti altri.
Oggi, guidati nelle sale dalle registrazioni dell'attore alpinista Giuseppe Cederna, è possibile seguire il loro stesso percorso, proprio come si potrebbe fare su un sentiero ad alta quota, e forse sperimentare le loro stesse emozioni.
Perchè no? Dopotutto ogni visitatore può provare a mettersi in gioco, come fanno i bambini nei laboratori didattici proposti dal Museo alle scolaresche, e sentirsi "Alpinista per un giorno".
La vedetta alpina nel 1920 |
Il Museo della Montagna di Torino è uno dei punti di interesse della città che viene troppo spesso dimenticato o preso poco in considerazione. Eppure racchiude un significativo tesoro storico, affascinante ed antico come le montagne che circondano la città.
Visite al Museo:
Dal Martedì alla Domenica dalle 10.00 alle 18.00.
Chiuso il Lunedì.
http://www.museomontagna.org/it/home/index.php
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