Ora posso ufficialmente inserire l'Uja di Calcante nella lista delle mie montagne preferite.
È stata un'escursione molto impegnativa, devo ammetterlo: il caldo, l'afa, l'esplosione di bassa vegetazione che a tratti copriva totalmente il sentiero alla vista...
Non è un'escursione per tutti e non è un'escursione per tutte le stagioni.
Però mi ha colpito. Profondamente.
L'Uja di Calcante mi ha ricordato che anche le montagne più semplici possono offrire grandi sfide e piacevoli emozioni, a contatto con una natura viva, pulsante e carica di tutta l'energia che il sole estivo è stato in grado di fornire in questi giorni.
Clicca qui per leggere l'articolo Uja di Calcante (Parte 1)
Riprendiamo la descrizione della camminata da Fontanette.
Al bivio per Bramafam (a sinistra) mantenere la destra e salire inoltrandosi nel bosco oltrepassando due corsi d'acqua e sporadiche pietraie.
Il sentiero appare sempre meno battuto, raramente indicato da frecce rosse e ometti di pietra, sale in un bosco di abeti fino a raggiungere Colle di Prà Lorenzo a 1372 m dove un pannello indica l'Uja di Calcante in direzione di una cresta molto più evidente e ben segnata da ometti di pietra e marchi bianco-rosso.
In vetta è possibile trovare una piccola croce, il libro di vetta e un ottimo panorama, anche se un po' velato dalla foschia e dall'umidità, due pannelli, un po' consumati dal tempo, riportano nomi ed altezza delle vette visibili dalla cima come ad esempio il Civrari (2302 m), Punta Lunella (2772 m), il Rocciamelone (3538 m), il Lera (3355 m), la Torre d'Ovarda (3075 m) il Corno Bianco (2891 m), Cima della Crocetta (2824 m), il Gran Paradiso (4061 m), Punta dell'Ondezzana (3492 m) e molte altre.
Un'escursione faticosa ma di rara bellezza.
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