lunedì 18 aprile 2016

Madonna della Losa

Con il termine "losa" si indica generalmente una lastra di pietra piatta e sottile, spesso di ardesia o di altre rocce dure, utilizzata per la realizzazione di pavimentazioni urbane o come tegole per i tetti dei caseggiati di montagna.
Il termine probabilmente deriva da antichi ceppi celtici e francesi, adottati anche in Piemonte e nell'area occitana. "Lausa" significa proprio "lastra".

La certosa di Madonna della Losa pare abbia preso questo nome perchè qui, in tempi antichi, venne eretta una pietra per la venerazione delle divinità; probabilmente durante l'epoca Romana venne eretto un tempio e successivamente un luogo sacro cristiano. Nei secoli che precedettero l'inizio delle Crociate i monaci benedettini dedicarono la cappella alla Madonna e da allora prese il nome di "Madonna della Losa".
Verso il 1189 un gruppo di monaci certosini si stabilì in questa regione ed eresse un convento, abbandonato circa un secolo dopo in favore della certosa di Montebenedetto sopra Villarfocchiardo e poi a Banda. La certosa venne quindi utilizzata come cappella dedicata alla Vergine de Pietate .

Un'escursione a Madonna della Losa si rivela adatta a molteplici esigenze: sete di panorami, bisogno di tranquillità, desiderio di camminare contemplando un sito carico di storia affascinante. La certosa infatti sorge su un colle isolato che si erge sopra i centri abitati di Susa, Meana, Gravere e permette di godere di un'ottima visuale del Rocciamelone e dell'imbocco della Valle Cenischia.
La Losa è il crocevia di numerosi sentieri tutti affascinanti e semplici da percorrere, come ad esempio il Sentiero dei Franchi che congiunge Frais con Meana di Susa, oltre a conservare ancora intatte nelle abitazioni alcune parziali tracce tipiche delle architetture delle certose medievali.

Qui di seguito descriveremo un tracciato che parte da Susa e raggiunge Losa e la sua cappella. Non il percorso più breve ma uno dei più frequentati ed interessanti.
Lasciamo la Strada Provinciale 24 di Susa ed imbocchiamo Via Colle delle Finestre, al termine della strada afaltata si prosegue su una vecchia carrareccia che procede alle spalle di Villa San Pietro e della sua piccola collina. Si supera una lieve pendenza costeggiando il Colle La Maddalena (594 m di altezza) e si raggiunge una stretta strada interna di Via Pian Barale. Svoltare a sinistra e proseguire oltre l'albergo Bellavista, impossibile da non notare. Svoltare a destra, passare sotto la ferrovia e poi di nuovo a destra lungo Via della Losa. Si può seguire Via della Losa fino a Borgata Arnodera, oppure si può imboccare un sentiero che inizia poco dopo il 2° tornante della strada asfaltata e prosegue accanto alla stessa passando a quota circa 642 m.
Giunti a Borgata Arnodera entrare nel centro abitato e raggiungere la cappella dedicata a San Rocco e San Sebastiano, situata accanto ad una fonte d'acqua. Imboccare Via Castello e procedere lungo il sentiero in salita che costeggia una roggia per l'acqua fino al piccolo centro abitato di Armona.
È possibile raggiungere Armona da Arnodera anche restando sulla strada asfaltata che costeggia un'ampia zona boscosa e poi svolta a sinistra in Via San Tommaso.

Giunti ad Armona, proprio al fondo di Via San Tommaso, si trova un'altra fontana per l'acqua.
Proseguire in direzione della Cappella dell'Annunciazione della Vergine, facilmente riconoscibile per la facciata dipinta in colori vistosi ed accesi, salendo lungo il sentiero B1 che taglierà i lunghi tornanti della strada asfaltata fino a Garmetta a quota 1013 m e poi a Losa a quota 1201 m.

Il piccolo paesino, d'estate, accoglie il visitatore con colori sgargianti e fiori profumati. D'inverno, parzialmente ammantata di neve, appare fragile e delicata come una piccola creatura dei boschi alle prese con il suo letargo. La quinta sbiadita di una vecchia foto in bianco e nero. Meravigliosa.

L'antica certosa appare parzialmente nascosta dalle case, una perla che luccica in modo quasi impercettibile in una conchiglia semiaperta sul fondale.
Dell'originario monastero rimane solo la chiesa con il grazioso campanile romanico, la quale ha tuttavia subito rimaneggiamenti nel corso del tempo. All'originaria piccola aula orientata ad est è stata infatti addossata in epoca moderna quella attuale, priva di abside e orientata a nord. Le volte dell'antico oratorio certosino conservano un ciclo affrescato con la raffigurazione dei Dodici apostoli, datato al primo Quattrocento ed assegnati dalla critica al Maestro di San Bernardo a Lajetto, cui si sovrappone in parte un analogo ciclo seicentesco. Quest'ultimo fu realizzato a causa del deterioramento del ciclo più antico dovuto ad umidità e infiltrazioni di acqua piovana. Dall'antica Certosa proviene un raro e complesso altarolo ligneo (realizzato secondo la tipologia del vesperbild, altare a baldacchino) ricondotto a uno scultore della Germania meridionale della prima metà del XV secolo, ora conservato presso il Museo Diocesano di Arte Sacra a Susa.

Per saperne di più:
Frazione Losa, 10050 Gravere tel: 0122/622640
museo@centroculturalediocesano.it
http://www.centroculturalediocesano.it
Luglio e Agosto, aperto tutti i giorni (gradita prenotazione).
Visite guidate su richiesta.

Il panorama che si può ammirare dalla balconata in pietra sul retro della Certosa è sensazionale.
Assolutamente da non perdere.

L'escursione a Madonna della Losa è semplice, divertente, interessante ed alla portata di tutti.
Occorre ricordare di essere sul versante sud della Val di Susa e quindi soggetti al vento freddo e coperti dall'ombra delle montagne nel periodo invernale per quasi tutta la durata del tragitto.













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