domenica 13 novembre 2016

Cappella San Rocco di Nervi

Spesso tra amici si parla di impegni e programmi futuri. Quando presentiamo agli altri l'intenzione di andare da qualche parte in vacanza capita sovente che ci venga consigliato un ristorante, una trattoria o un posto dove soddisfare la nostra golosità. Niente di male, anzi molte volte questi consigli finiscono per farci scoprire un piccolo tesoro enogastronomico altrimenti difficile da individuare.
Conosco anche io molti posti in giro per il Piemonte e l'Italia che consiglierei caldamente per appagare il palato, ma non è questo il blog giusto.
Qui preferirei consigliarvi un punto panoramico/storico che ho trovato molto interessante se vi capitasse di trovarvi dalle parti di Nervi a Genova.

Partendo dalla stazione ferroviaria di Nervi attraversare il Parco di Villa Gropallo e raggiungere la SS1 e poi deviare a sinistra per Via Sant'Ilario.
Procedere in salita per due tornanti fino a raggiungere la Chiesa di Sant'Ilario e proseguire ancora in salita lungo Via dei Marsano e Via Nora Massa godendoci la vista del mare e del porticciolo di Nervi alla nostra sinistra.
Al termine della strada incontreremo la Cappella di San Rocco di Nervi.
Una fontana al lato del piazzale potrà darci ristoro insieme all'ombra dell'ingresso della cappella.



Eretta per voto nel 1350 sulle alture di Nervi, la chiesetta di San Rocco è citata negli scritti della antica visita pastorale di Mons. Bossio del 1582.

Secondo la tradizione, nel secolo XI, in occasione della liberazione del Santo Sepolcro, vene qui innalzata una grande croce.
Dopo oltre un secolo sorse un Pilone con l'immagine della Madonna. Qui accorrevano coloro che sfuggivano alle incursioni saracene.
Tra il 1656-1657 la chiesa fu anche utilizzata come lazzaretto per la peste (probabilmente la devozione e il titolo di San Rocco sono da attribuirsi a questo periodo).
Nel 1726 fu ampliata con l'aggiunta della sacrestia e nel 1821 con il pronao.
L'altare in marmo è del 1749 e a tale epoca risale anche la pala di San Rocco.
Gli altari laterali furono eretti in epoche diverse: nel 1894 quello dedicato alla Madonna di Lourdes e nel 1942 quello della Madonna della Guardia.
A proposito della devozione alla Vergine della Guardia, dai documenti si sa che era già viva presso questa cappelletta dal 1641.
La collezione degli ex voto della cappella è attualmente custodita nel Museo della Parrocchia di San Siro, da cui la Cappella dipende.

Nel quadro (sec. XVIII, Autore ignoto) posto sopra l'altare maggiore, campeggia la Vergine Maria assisa in trono col Bambino ritto sul ginocchio destro. Ai lati del trono stanno: a destra, in piedi, S. Bartolomeo e, col ginocchio piegato, S. Rocco; a sinistra, in piedi, S. Sebastiano, e, inginocchiato, S. Antonio Abate.
I Santi sono dipinti secondo le rispettive caratteristiche di riconoscibilità e tutti fanno riferimento alla protezione dalla peste:

  • S. Bartolomeo Apostolo tiene in mano il coltello, lo strumento del suo martirio.
  • S. Sebastiano tiene in mano la palma (simbolo della vittoria dei martiri) e porta due frecce confitte nel corpo.
  • S. Rocco è vestito da pellegrino (cappello largo per proteggersi dalla pioggia e dal sole, tunica rossa, simbolo dell'amore divino, mantello verde, corda come cintura, bisaccia, bastone e conchiglia marina per attingere acqua) e ha accanto il cane che porta il pane in bocca (secondo la tradizione l'avrebbe sfamato quando si ammalò di peste).
  • S. Antonio Ab. è vestito da monaco, è appoggiato ad un bastone a forma di "Tau" e ha ai piedi un cinghiale col muso al suolo (simbolo delle tentazioni che dovette subire e vinse).È raffigurato anche col fuoco in mano perchè in ambiente celtico assunse la funzione di "custode dell'inferno", capace di salvare le anime che stavano dannandosi e "padrone del fuoco". Per questo fu ritenuto anche il padrone di quel fuoco metaforico che è l'herpes zoster (Fuoco di Sant'Antonio), curato nell'ospedale attiguo al suo convento.

In alto, ai lati e al di sopra della S.S. Vergine e del Bambino, sono sei Cherubini.







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