Esposta a sud, sul massiccio contrafforte sinistro della Comba del Trovet, lunga complessivamente circa 500 metri, affacciata sulla vallata di Les Lanches, davanti al Chalet Refuge Porte du P.N.V. (spesso indicato anche come Refuge du Rosuel) questa ferrata sembra stata concepita a scopo didattico.
Dalla valle è possibile esaminarne accuratamente il percorso, anche con l'ausilio di un comodo cannocchiale, collocato nel piazzale davanti al rifugio. Quella che inizialmente appare come una linea continua si può distinguere in tre spezzoni dalle caratteristiche ben distinte.
Superato il rapido avvicinamento che dal parcheggio conduce al ponte sopra il torrente della Gurraz e poi lungo il sentiero fino alla base della via, si comincia con il primo tratto, il più semplice, composto da attraversamenti assistiti, scalini, passaggi laterali poco esposti e adatti anche a frequentatori della montagna alle prime esperienze con le vie ferrate.
Il secondo tratto, leggermente più impegnativo prevede due passaggi verticali, assistiti da numerosi pioli ed appoggi. Questo settore percorre due alti torrioni rocciosi sulla destra del contrafforte ed è più soggetto alle raffiche di vento provenienti dalla testata della valle.
Al termine del tratto verticale si trova un ponte tibetano costituito da tre funi per il passaggio (e una alta di sicurezza) che ripiega sul lato a sinistra della parete concludendosi, con qualche metro di discesa laterale, su un'area più ampia e pianeggiante. Da qui è possibile interrompere la via ferrata tramite un'uscita che riporta alla pianura con circa 30 minuti di cammino.
Sul terzo ed ultimo settore della via ferrata possiamo proseguire inizialmente su un breve tratto tra terra battuta e radici di alberi affioranti, poi con una parete rocciosa non eccessivamente verticale sulla quale è persino facile intuire il passaggio più agevole grazie alla colorazione della pietra stessa: normalmente coperta di licheni e scura, ma con un'unica venatura più chiara e pulita in prossimità del cavo di sicurezza.
Il passaggio più impegnativo di questo settore consiste in una spaccatura nella roccia abbastanza profonda ed esposta ma larga meno di un metro. Lo spazio per i piedi è più esiguo e questo potrebbe forse risultare più fastidioso per chi non ama la sensazione di vuoto sotto di sè. Apprezzabile comunque l'idea di non agevolarlo con pioli per rendere il tutto più "avventuroso".
La via si conclude su una panoramica piana erbosa dalla quale si gode di una superba vista.
Il sentiero per la discesa supera la cresta tra gli alberi poco più in alto e attraversa la comba citata all'inizio del post. È sufficiente proseguire sul sentiero ben evidente tra i prati e le roccette per ritrovarsi al fondo della Comba del Barmail, tra le abitazioni di Les Lanches. Si percorre la sterrata a sinistra per ritornare al punto di partenza.
La Ferrata Des Bettieres è in grado di donare "emozioni forti". Il percorso diventa gradualmente più impegnativo ma le due uscite al termine di ogni tratto consentono a tutti di sperimentare senza forzature.
La qualità della roccia è ottima e permette di divertirsi anche con un paio di comode scarpette d'arrampicata arrivando persino ad ignorare i pioli d'acciaio in numerosi passaggi.
Un'avventura attesa da molto tempo che finalmente ho avuto il piacere di condividere con Elena, Federica e Paolo. Grazie di cuore per avermi accompagnato lungo la via.
Un po' di storia...
Le vie ferrate sono apparse per la prima volta nelle Dolomiti, in Italia, per facilitare lo spostamento delle armate durante la Prima Guerra Mondiale. Esse hanno in seguito conosciuto un grande successo, riconvertite in itinerari sportivi a metà strada tra la scalata e l'escursionismo.
Il loro sviluppo ha raggiunto la Francia negli anni 90 quando alcune vie ferrate sono state realizzate, soprattutto in Savoia.
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