giovedì 12 ottobre 2017

Il confine sul Monte Bianco

Tutto è cominciato parlando con un professore di biochimica portoghese, appassionato di montagna.
Parlando lungo il cammino mi diceva che sarebbe stato ben felice di visitare le Alpi occidentali e ho colto l'occasione per invitarlo a vivere la bellezza delle mie montagne, dove si trovano alcune tra le cime più affascinanti d'Italia.
Tra le tante vette menzionate non poteva non comparire anche il Monte Bianco.
Ero così preso dall'entusiasmo nel descrivere tutte le possibili escursioni sulle nostre Alpi, nel raccontare la meraviglia che suscita la maestosità del Gigante delle Alpi Graie, che la successiva domanda del mio interlocutore mi colse totalmente di sorpresa: "Ma il Monte Bianco è in Italia?"
"Sì certo, almeno per metà." è stata la mia naturale risposta. Con uno sguardo perplesso il mio compagno di escursione ha estratto il cellulare, ha caricato la pagina di Google Maps e mi ha mostrato il risultato.
Prima ancora di focalizzare la mia attenzione sullo schermo penso a quante volte ogni giorno mi capita di fare la stessa cosa. 
Google! la fonte di sapere sempre a portata di mano, la risposta a ogni domanda in un istante, la soluzione più veloce per risolvere ogni dubbio.

L'immagine che ho visto, risultato finale della ricerca, mi ha lasciato però sorpreso e perplesso nello stesso tempo perchè il confine, che normalmente corre lungo la cresta spartiacque della catena montuosa, qui effettua una enclave per usare un termine tecnico, ossia una sorta di estensione verso sud che devia dallo spartiacque naturale della montagna e ingloba totalmente la ghiacciata vetta del Bianco in territorio francese.

L'iniziale stupore ha ceduto immediatamente il posto al pensiero razionale: su internet capita spesso di reperire anche informazioni inesatte o non aggiornate. Di certo non mi aspettavo che un confine, una linea netta e ben definita che separa due nazioni, potesse risultare errata soprattutto su uno dei più affermati servizi on line di visualizzazione e ricerca di mappe geografiche del mondo.

Per nulla convinto della veridicità dell'informazione, mi sono documentato sulla questione cercando risposte da diverse fonti. Risultato: non soltanto ho avuto la conferma che quella rappresentazione del confine tra Italia e Francia sia assolutamente sbagliata ma ho avuto modo di scoprire che qualcuno aveva già notato questa inesattezza molto tempo fa.
Grazie al GISM (Gruppo Italiano Scrittori di Montagna) ho avuto la possibilità di entrare in contatto con Laura e Giorgio Aliprandi, due dei maggiori esponenti della cartografia storica nazionale.
Con il loro aiuto è stato più semplice riesaminare e ricostruire i passaggi di quello che, ad oggi, risulta essere un dibattito geopolitico ancora irrisolto:

Inizialmente la cima del Monte Bianco veniva definita, da entrambe le parti, una cima frontaliera, vale a dire che delimitava il confine tra le due nazioni.
Nel 1865 venne pubblicata in Francia una mappa con i confini modificati e non ratificati con quelli pubblicati nelle carte italiane. Questa versione con i confini distorti continuò ad essere condivisa e pubblicata al punto da diventare in qualche modo "ufficiale".

Sostanzialmente, secondo la cartografia francese, andrebbe incluso nei loro confini anche una superficie di circa 400000 m² del ghiacciaio del Brenva, oltre a includere la totale superficie della vetta del Dôme du Goûter (4304 m).

Il confine italiano in rosso e quello francese in nero
(Carta Laura e Giorgio Aliprandi
in Le Grandi Alpi nella cartografia
1482-1885
Priuli Verlucca vol II 2007)
La mappa corretta, custodita all'Archivio di Stato di Torino, rivela come invece il limite tra Italia e Francia sia ben diverso. Una copia della stessa carta era custodita a Parigi ma pare sia andata perduta dopo l'occupazione tedesca durante la Seconda Guerra Mondiale.
Di una nuova versione della carta, controfirmata da entrambe le parti, al momento nemmeno l'ombra.
Se dunque entrambe le Nazioni, ad eccezione forse di qualche nostalgico transalpino ossessionato del grandeurs nationale, riconoscono la vetta come italo-francese allora forse la questione si potrebbe semplicemente risolvere con un aggiornamento delle mappe di Google.

Per qualcuno tutto ciò può forse apparire soltanto pignoleria da pedanti, in realtà questa ambiguità potrebbe creare non pochi problemi. I significativi cambiamenti climatici che influiscono sulle condizioni e la relativa sicurezza dei ghiacciai del Bianco, i cospicui interessi economici legati alle grandi infrastrutture recentemente realizzate sulla sua sommità, nonché i costi di sorveglianza e soccorso sono motivazioni sufficientemente valide da indurre l'Italia e la Francia a porre presto fine a dispute e controversie sulla questione, definendo e divulgando una volta per tutte un'unica corretta versione dei confini nazionali.

È chiaro che la delicatezza dell'argomento richiede l'intervento degli apparati diplomatici di entrambe le Nazioni e che l'intervento del singolo cittadino possa suscitare attenzione ma non certo modificare l'attuale confine sancito sulle carte.
Esiste però un'altro sistema, attraverso cui il singolo individuo può intervenire attivamente e aspettare un riscontro positivo: inviare una segnalazione a Google Maps e richiedere che il confine venga corretto.

Segnalare un'anomalia è semplice e alla portata di tutti:
Selezionare il menù in alto a sinistra  per aprire una lista di voci.
Fare click sulla voce "Invia feedback".
A questo punto abbiamo la possibilità di segnalare differenti errori da correggere come nomi di vie, luoghi o strade mancanti etc... selezionare l'ultima voce in basso "Altro feedback" ed inserire la segnalazione nell'apposita area di testo. Al termine, fare click su INVIA per confermare.
























Che la montagna, come ogni elemento naturale sia un bene di tutti, è fuor di dubbio; che tutti abbiano  il dovere di preservare e il diritto di godere delle bellezze che le nostre montagne offrono agli occhi dei visitatori è altrettanto certo, ma i confini non costituiscono un limite alla meraviglia, bensì ne garantiscono la salvaguardia stabilendo gli oneri di gestione. Personalmente non smetterò mai di ammirare la bellezza del Bianco, indipendentemente dalla sua collocazione sulle carte o sulle mappe.

1 commento:

  1. Post davvero molto interessante. Grazie.
    Non possiamo abbassare la guardia di fronte alle nuove teconologie che cercano di accentrare il sapere. Bravo per aver approfondito andando alla ricerca della cultura seria(penso agli Aliprandi).Segnalerò a Google l'errore.

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