lunedì 26 ottobre 2020

Lago Vasuero

Una promessa è una promessa.
Così se ho dato la mia parola a Sara che prima o poi avrei trovato una buona escursione per evadere dalla città e dalla interminabile inattività causata dal difficile periodo, allora avrei dedicato lungo tempo alla ricerca di tale occasione.
Non è stato facile: impegni e meteo hanno fatto la loro parte per tentare di ostacolare qualsiasi piano escursionistico, senza contare le particolari necessità.
Eccomi dunque impegnato a cercare un percorso lineare, abbastanza semplice, di breve durata, possibilmente esposto al sole, facilmente raggiungibile, che comunque fosse in grado di offrire qualche veduta suggestiva.
Tra le possibili opzioni si fa avanti quasi timidamente il Lago Vasuero. Dico così perchè di per sè il lago sembra non offrire molto, è solo un piccolo bacino di origine glaciale a quota 2243 m, situato lungo la GTA n° 234 che collega Alpe Vasuera al Colle di Trione. La sua posizione ed i suoi requisiti però rispondono positivamente a tutti i nostri desideri: collegato alla valle con un percorso non eccessivamente impegnativo, sul versante assolato della Val d'Ala e racchiuso da uno sbarramento roccioso dal quale si può spaziare con lo sguardo su numerose delle cime circostanti, specialmente sulla catena di montagne che delimita la valle a Sud.

Lasciamo dunque l'auto nell'unico esiguo spazio non privato a Molette, proprio all'inizio del sentiero, e iniziamo ad incamminarci lungo una stretta strada tra le case che lascia il centro abitato e si trasforma immediatamente in una suggestiva mulattiera tra due murate in pietra e circondata da un bosco di faggi.
La mulattiera incontra quasi immediatamente la strada asfaltata che raggiunge Molera, dove si trova una comoda fonte per l'acqua, ma dopo un paio di tornanti riprende a salire tra i prati, costeggiando il greto di un torrente che scende dall'Uja di Mondrone. 
Il sentiero n° 233 si inoltra nuovamente tra i faggi, piega a destra e sale lungo il bosco fino a raggiungere un'area erbosa che precede Alpe Pian Bosco a 1683 m di quota. 
Alle spalle delle ultime baite si incontra un bivio: a sinistra si dirige verso il Bivacco Molino, a destra il sentiero diventa il n° 233A oltrepassa il Rio Maian e costeggia una carrareccia poco battuta che raggiunge Alpe Pian Pra (1783.2 m).
Le sue baite si trovano al limitare dell'argine destro del Rio della Chiesa che solca profondamente la montagna dalla Leitosa (2866 m) fino a Mondrone.
Dopo una breve sosta all'Alpe Pian Pra dove facciamo colazione, e dove possiamo trovare l'ultima fonte d'acqua del tracciato, proseguiamo in salita per altri 100 m di dislivello circa, prima di attraversare il Rio della Chiesa e dirigerci verso Alpe Vasuera di sotto (1869 m). Qui il sentiero tende a disperdersi un po', numerose piste collegano gli alpeggi finora incontrati con altri limitrofi come ad esempio i Piani a quota 1911 m, oppure Alpe Ruggera a quota 1948 m, oppure ancora la stessa Alpe Vasuera di sopra situata a circa un centinaio di metri più in alto rispetto alla nostra posizione.
Inutile dire che nonostante il tracciato qui sia meno evidente è facile intuire la direzione da prendere, verso la ben visibile sella tra il Truc Armentera ed il prolungamento roccioso di guglie che si stacca dal versante sud del Leitosa.
Siamo quasi giunti all'Alpe Pian del Lago dopo aver attraversato il Rio Cevve e, mentre il sentiero torna ad essere più marcato sul terreno, abbiamo la possibilità di avvistare un paio di giovani stambecchi sul Truc Armentera. Rassicurati forse dalla distanza che ci separa, proseguono indisturbati mentre tentiamo di immortalarli con le nostre fotocamere.
Superiamo Alpe Pian del Lago calpestando sporadici rimasugli di neve nascosti all'ombra dei muri delle baite e raggiungiamo finalmente il Vasuero; le granitiche pareti che circondano il lago ci rimandano nitidamente l'eco delle nostre gioiose e trionfanti risa.
Le nuvole schermano i raggi solari mentre ci fermiamo sulla sponda, parzialmente ghiacciata, per il pranzo e il vento freddo che scivola sull'acqua ci sfiora obbligandoci ad indossare qualche ulteriore copertura.
Giunge fin troppo presto il tempo di ritornare a valle e decidiamo di procedere rapidamente vedendo sopraggiungere una coltre scura di nuvole da Nord-Ovest. Esiste la possibilità di percorrere il sentiero n° 234 che tocca Alpe Ruggera e che scende senza troppe deviazioni fino a Mondrone, passando tra il Rio della Chiesa e il Rio Cevve, ma decidiamo di tenerlo in serbo per un'altra eventuale escursione.

Il Lago Vasuero è un'ottima meta per chi come noi cercava un'escursione facile, al fine di riprendere a camminare in montagna dopo una pausa di passiva attesa fin troppo lunga e dalla conclusione apparentemente tutt'altro che prossima.

Ringrazio Sara per aver accettato il mio invito. Ringrazio anche Valeria e Veronica che ci hanno accompagnato lungo il percorso.
Un ringraziamento speciale anche a Beppe del Blog "I Camosci Bianchi" per le foto e per il suo prezioso sostegno.
























































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