domenica 19 novembre 2023

Gouffre des Busserailles

Continuano le visite a grotte, forre e gole scavate nella roccia e sparse su tutto il territorio alpino.
Dopo la piacevole passeggiata alle grotte della cascata del Varone è il turno della valdostana Gouffre del Brusserailles scavata dal torrente Marmore.

Le Gouffre des Busserailles è una località della Valtournenche da sempre famosa per la sua particolare e maestosa spaccatura nella roccia, formatasi, durante l'era glaciale, dal ghiacciaio di Plateau Rosa che ricopriva la vallata e, in seguito, grazie all'erosione prodotta dal torrente Marmore. Nel 1865 le guide alpine Jean Antoine Carrel, primo scalatore del Cervino sul versante italiano, Joseph Victoire Emanuel Maquignaz e Alexandre Pellissier si calarono all'interno di quella voragine al fine di esplorarla.
In seguito, per indagarne meglio la struttura, costruirono dei pontili che qualche anno più tardi sarebbero stati aperti al pubblico.
La grotta è visitabile tutto l'anno, in estate si ha la possibilità di ammirare i raggi del sole riflessi nell'acqua che, nelle ora più calde, formano un arcobaleno. In inverno, invece la cascata di ghiaccioli, offre uno spettacolo mozzafiato. Per i più temerari è possibile entrare nella grotta anche di notte tramite prenotazione.
Davanti ai due edifici risalenti a fine Ottocento, si trovano le Marmitte dei giganti, ovvero delle erosioni circolari nella roccia, che prendono il nome dal paiolo in cui si cucina la polenta. Su richiesta, è anche possibile visitare la cantina, ovvero la marmitta più grande tra quelle visibili.
Ancora oggi la gestione della grotta è affidata al ristorante tipico Lo Gurfo, la famiglia Carrel infatti discende dal primo esploratore: la guida Jean Antoine.

Lasciata la vettura in un'area accanto alla SR46 che da Paquier sale verso Breuil-Cervinia, nei pressi degli edifici antistanti l'ingresso alle grotte e si scende lungo un vialetto lastricato.
L'ingresso alla grotta è preceduto dalle già citate marmitte dei giganti e da un portone di legno che introduce a delle passerelle in metallo da percorrere per la visita.
La prima parte della grotta ci accoglie come la bocca spalancata di una gigantesca creatura fredda ed inerte, nascondendoci al calore del sole. Mentre sotto di noi l'acqua scorre proseguendo il suo lento ed inesorabile lavoro di erosione ci fermiamo ad osservare sopra di noi le pareti levigate e lucide della roccia scura.
Occorre in alcuni punti prestare attenzione ad alcune sporgenze proprio sopra le nostre teste, poi nella seconda parte del percorso un ponticello ci conduce sull'altro lato della grotta dove gli spazi sono leggermente più ampi ed i passaggi più agevoli.

Difficile non tentare di immaginare l'emozione delle guide alpine che per prime, secoli fa, posarono lo sguardo su queste pareti, quali pensieri hanno attraversato la loro mente? Sarà apparso loro come un ambiente molto diverso dalle pareti di roccia sotto il cielo o all'ombra delle note cime della Valtournenche? O forse soltanto un lato più intimo, profondo e celato delle stesse?

Proseguendo sulle passerelle, lungo i circa cento metri totali del percorso, mentre si fa più intenso il fragore della cascata terminale, si giunge ad una scaletta che scende vicino allo specchio d'acqua sotto al getto d'acqua.
Una parete rocciosa con un'apertura laterale sembra voler chiudere il salto della cascata in uno spazio ridotto, nonostante le ampie dimensioni della grotta nella sua parte terminale lascino intendere come l'inarrestabile forza dell'acqua non abbia conosciuto alcun ostacolo in grado di resisterle a lungo nel tempo.
la profondità della gola si aggira intorno ai 35 metri complessivi mentre il tempo totale della visita non supera i dieci minuti, più che sufficienti ad ammirare ogni dettaglio di questo pregevole capolavoro della natura.

Il pozzo venne esplorato per la prima volta il 19 novembre 1865 dalle celebri guide alpine di Valtournenche Jean-Antoine Carrel, Victor-Joconde Maquignaz e Alexandre Pellissier. Colpite dalla sua bellezza, esse decisero di porvi delle strutture per permetterne la visita. La guida Jean-Joseph Maquignaz vi discese il 24 novembre.

Consigliatissima sosta presso il ristorante per gustare alcune specialità locali.
Ringrazio Chiara per le fotografie e per avermi accompagnato nella visita.































































































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