venerdì 2 agosto 2013

Torre di Barchi


Una lama di roccia esposta sulla valle, sulla cui sommità si ergono i resti di una torre di avvistamento; un suggestivo percorso per toccare con mano le vestigia di un lontano passato avvolto nella leggenda.
La storia della Torre di Barchi si ricollega alle invasioni saracene alla fine dell'800 e gli inizi del 900 quando i Saraceni provenienti dall'Africa e dalle coste spagnole, dalle loro basi in Provenza nei pressi di Saint Tropez, invasero dalla Liguria tutte le valli del Basso Piemonte.
Ma forse questa costruzione risale al tardo Impero Romano o meglio dopo la caduta dell'Impero Romano quando, nel VI secolo, per arginare le invasioni longobarde, gli imperatori di Bisanzio cercarono di formare una linea difensiva detta "Limes" costituita da una serie di torri di avvistamento, poste in Valle Tanaro tutte sulla sponda destra del fiume. I Saraceni, tra i secoli IX e X, se ne servirono come luoghi di ricovero e di vedetta.

La Torre è stata recentemente restaurata, grazie al Gruppo Azione Locale GAL ed alla Comunità Montana Alta Valle Tanaro è stato posto un comodo accesso alla struttura tramite un ponteggio.

Partendo dalla Villa Alpina di Trappa (frazione di Garessio) si procede per un breve tratto di sterrato in direzione del ponte di Trappa. Si prosegue quindi a destra lungo una comoda pista ciclabile/pedonale che procede con brevi tratti in salita e discesa costeggiando il fiume.
Si giunge quindi al ponte che conduce a Isola Perosa, prima del ponte a sinistra si trova un sentiero che prosegue in direzione Barchi.

Giunti finalmente nella piccola frazione a 664 m al riparo di un costone roccioso si procede per una serie di strette vie a sinistra attraversando alcuni vicoletti con delle fontanelle.
La via cede rapidamente il posto ad una mulattiera che sale con ripidi tornanti addentrandosi nel bosco di castagni. Giunti ad un bivio la mulattiera prosegue a destra per Case Zitta, a sinistra invece si procede per un breve sentiero a mezza costa che conduce fino alla torre dei Saraceni.

L’ultimo tratto di sentiero che conduce alla Torre è leggermente più complesso. Costituito da roccette e dotato di un parapetto di pali e catene sul lato dello strapiombo, richiede una discreta dose di equilibrio. Alcuni paletti della protezione risultano divelti o instabili, si raccomanda prudenza.
La Torre situata a 893 m di altitudine si presenta come una struttura in pietra e calce viva a pianta circolare di circa 3 metri di diametro e un'altezza di 9 metri.

Il tetto aperto e alcuni segni nella parte interna della torre indicano che la struttura originale fosse in realtà più alta e che fosse dotata di almeno un piano e probabilmente di un ingresso esterno gestito da una scala a pioli.
L'escursione si presenta discretamente lunga ma molto semplice. Solo l'ultimo tratto che conduce alla Torre può risultare troppo esposto per un percorso che si può valutare di difficoltà T.
Il panorama dalla torre è decisamente affascinante. Dal parapetto si domina una vasta area della valle del Tanaro, la piccola Nasagò e Barchi nella zona immediatamente sottostante allo strapiombo, i pochi tetti di Eca e Santa Libera situati sul versante dalla parte opposta della valle, il cimitero di Barchi, e ancora Isola Perosa e Trappa puntando lo sguardo verso NE, la SS28 che attraversa la valle costeggiando il fiume verso Ormea.
È inoltre visibile il pizzo d'Ormea con i suoi 2476 m di altitudine, la figura del Monte Armetta e del Monte Antoroto.
Un'escursione piacevole ed interessante, immersa in un paesaggio incantevole e carico di storia.




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