Una lama di roccia esposta sulla valle, sulla cui sommità si ergono i resti di una torre di avvistamento; un suggestivo percorso per toccare con mano le vestigia di un lontano passato avvolto nella leggenda.
La
storia della Torre di Barchi si ricollega
alle invasioni saracene alla fine dell'800 e gli inizi del 900 quando
i Saraceni provenienti dall'Africa e dalle coste spagnole, dalle loro
basi in Provenza nei pressi di Saint Tropez, invasero dalla Liguria
tutte le valli del Basso Piemonte.
Ma
forse questa costruzione risale al tardo Impero Romano o meglio dopo
la caduta dell'Impero Romano quando, nel VI secolo, per arginare le
invasioni longobarde, gli imperatori di Bisanzio cercarono di formare
una linea difensiva detta "Limes"
costituita da una serie di torri di avvistamento, poste in Valle
Tanaro tutte sulla sponda destra del fiume. I Saraceni, tra i secoli
IX e X, se ne servirono come luoghi di ricovero e di vedetta.
La
Torre è stata recentemente restaurata, grazie al Gruppo Azione
Locale GAL ed alla Comunità Montana Alta Valle Tanaro è stato posto
un comodo accesso alla struttura tramite un ponteggio.
Partendo
dalla Villa Alpina di Trappa (frazione di Garessio) si procede per un
breve tratto di sterrato in direzione del ponte di Trappa. Si
prosegue quindi a destra lungo una comoda pista ciclabile/pedonale
che procede con brevi tratti in salita e discesa costeggiando il
fiume.
Si
giunge quindi al ponte che conduce a Isola Perosa, prima del ponte a
sinistra si trova un sentiero che prosegue in direzione Barchi.
Giunti
finalmente nella piccola frazione a 664 m al riparo di un costone
roccioso si procede per una serie di strette vie a sinistra
attraversando alcuni vicoletti con delle fontanelle.
La
via cede rapidamente il posto ad una mulattiera che sale con ripidi
tornanti addentrandosi nel bosco di castagni. Giunti ad un bivio la
mulattiera prosegue a destra per Case Zitta, a sinistra invece si
procede per un breve sentiero a mezza costa che conduce fino alla
torre dei Saraceni.
L’ultimo
tratto di sentiero che conduce alla Torre è leggermente più
complesso. Costituito da roccette e dotato di un parapetto di pali e
catene sul lato dello strapiombo, richiede una discreta dose di
equilibrio. Alcuni paletti della protezione risultano divelti o
instabili, si raccomanda prudenza.
La
Torre situata a 893 m di altitudine si presenta come una struttura
in pietra e calce viva a pianta circolare di circa 3 metri di
diametro e un'altezza di 9 metri.
Il tetto aperto e alcuni segni nella parte interna della torre indicano
che la struttura originale fosse in realtà più alta e che fosse dotata
di almeno un piano e probabilmente di un ingresso esterno gestito da
una scala a pioli.
L'escursione si presenta discretamente lunga ma molto semplice. Solo l'ultimo tratto che conduce alla Torre può risultare troppo esposto per un percorso che si può valutare di difficoltà T.
Il panorama dalla torre è decisamente affascinante. Dal parapetto si domina una vasta area della valle del Tanaro, la piccola Nasagò e Barchi nella zona immediatamente sottostante allo strapiombo, i pochi tetti di Eca e Santa Libera situati sul versante dalla parte opposta della valle, il cimitero di Barchi, e ancora Isola Perosa e Trappa puntando lo sguardo verso NE, la SS28 che attraversa la valle costeggiando il fiume verso Ormea.
È inoltre visibile il pizzo d'Ormea con i suoi 2476 m di altitudine, la figura del Monte Armetta e del Monte Antoroto.
Un'escursione piacevole ed interessante, immersa in un paesaggio incantevole e carico di storia.
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