Il Monte Momello è un piccolo rilievo
di circa 774 m che si erge sopra il centro abitato di Germagnano
nella Valle di Lanzo ed è una tappa importante del “Trofeo Monte
Momello” una corsa in montagna che si sviluppa su un anello di
circa 10 km e che viene disputato ogni anno solitamente nel mese di
Maggio.
L'itinerario che porta in vetta è
classificabile come T.
La sua semplicità e rapidità di
esecuzione lo rendono una piacevole passeggiata in qualsiasi
stagione.
Partito dalla piazza antistante la
Chiesa di Germagnano mi dirigo verso Strada Margaula. Incontro subito
una fontana; il sole invernale intiepidisce appena la temperatura e
la camminata che mi aspetta è di appena un'ora ma preferisco
comunque fare una buona scorta d'acqua.
Subito dopo una breve salita su strada
asfaltata è visibile sulla sinistra un sentiero che sale dolcemente
seguendo un ruscello, oltrepassa il corso d'acqua su un ponte in
pietra e poi raggiunge la Frazione Margaula con un paio di tornanti
immersi nel bosco di querce e castagni.
Questo tratto di sentiero è stato
marcato con segni differenti che si sono accumulati nel tempo: i
colori rosso, bianco e giallo ormai sbiaditi e consumati dagli anni
si intravedono sulle pietre coperte dal muschio o nascoste dai rovi.
Strisce di nastro bianco/rosso legate ai rami degli alberi, probabili
superstiti dei passati eventi sportivi di corsa in salita, oscillano
tristi donando al sentiero un'aria malinconica.
In effetti il primo tratto di sentiero
appare poco utilizzato, a vantaggio della più comoda strada
asfaltata, ma decido comunque di percorrerlo. La mia determinazione
viene premiata con l'inaspettato incontro con un piccolo cervo che,
per nulla intimorito dalla mia presenza, mi concede uno scatto a
distanza relativamente ridotta per poi esibire tutta la sua selvatica
agilità scomparendo fulmineo con tre balzi dall'altra parte del
torrente.
Passando tra le abitazioni di Frazione
Margaula si possono distinguere i segni gialli e bianchi a terra che
indicano la direzione da percorrere. Una bacheca in legno riporta il
percorso su un pannello informativo e un cartello in legno indica la
destinazione: Madonna degli Alpini.
Si imbocca quindi il sentiero proprio
accanto alla legnaia di una delle ultime abitazioni della frazione e
si prosegue su una mulattiera a tratti lastricata che a differenza
del primo tratto di sentiero percorso in precedenza si presenta
decisamente in ottimo stato.
Non lontano dall'ultima abitazione si
incontra un bivio, occorre tenere la destra (indicata anche da frecce
rosse su cartelli di legno posti sugli alberi) e camminare per un
lungo tratto a mezza costa.
Alla nostra sinistra Il Turu si staglia
alto dall'altra parte della valle.
Una legione di giovani pini bassi,
probabile frutto del lavoro di miglioramento del patrimonio forestale
gestito dal Comune di Germagnano e dall'Assessorato all'Economia
Montana e Foreste regionale, ci concede una buona visuale fino alla
Cartiera di Germagnano.
Proseguiamo mentre lo sferragliare dei
treni GTT che percorrono la ferrovia si fa sentire risuonando tra le
montagne fino a giungere ad un altro bivio. Anche in questo caso è
necessario mantenere la destra salendo in direzione della Madonna
degli Alpini.
Il percorso si inoltra all'interno di
un bosco incantevole e, dopo un paio di tornanti che sembrano
tracciati dalle radici stesse degli alberi, punta con decisione alla
sommità del Momello.
Poco prima del punto più alto del
rilievo, segnato da un omino di pietra marcato di blu, un cartello
indicherà un delizioso capanno sulla destra: la meta finale della
nostra rapida escursione.
Una targa in legno accanto all'ingresso
porta subito al pensiero agli Alpini caduti per la Patria (o che come
si dice in gergo sono “andati avanti”) poco più in basso la
statua della Vergine degli Alpini veglia sulla valle sottostante e la
croce di ferro, sostituzione di quella in legno posta dagli abitanti come voto a
protezione dalla grandine nel lontano 1765, ci accoglie scintillando
con i raggi del sole.
Dallo spiazzo antistante il rifugio il
paesaggio è molto carino. Nonostante l'altitudine ridotta il
panorama ci permette di osservare il centro abitato di Germagnano
sotto di noi, il già citato Turu con i suoi 1355 m e le Grange di
Germagnano.
A fondo valle la Stura di Lanzo scivola
sinuosa per poi passare sotto il Ponte del Diavolo facilmente
individuabile sulla sinistra. Non lontano la città di Lanzo ed
ancora più avanti il Comune di Balangero e l'inconfondibile sagoma
della Chiesa di San Giacomo.
La foschia impedisce alla visuale di
proseguire oltre verso Torino, ma procedendo a sinistra con lo sguardo
possiamo notare la Cappellina di San Vittore a 891 m accanto
all'Amiantifera di Balangero ed alla sua cava; e poi ancora il Pilone
del Merlo, Pian di Rossa e Rocca Rubat, ancora a sinistra Rocca Turi,
Rocca Frigerole con i suoi 1729 m e per finire le cime innevate del
Vaccarezza, del Monte Angiolino, il Colle della Croce d'Intror e Bric
Volpat.
All'interno, il rifugio è piccolo ma
accogliente e pulito. Lascio la mia annotazione sul quaderno dei
visitatori e dopo un breve spuntino ritorno sui miei passi che questa
volta decido di percorrere con una rapida corsa in discesa. In meno
di trenta minuti sono nuovamente alla fontana, senza fiato ma felice.
L'escursione sul Momello è stata breve
ma gradevole, adatta a tutti.
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