martedì 14 gennaio 2014

Monte Momello

Il Monte Momello è un piccolo rilievo di circa 774 m che si erge sopra il centro abitato di Germagnano nella Valle di Lanzo ed è una tappa importante del “Trofeo Monte Momello” una corsa in montagna che si sviluppa su un anello di circa 10 km e che viene disputato ogni anno solitamente nel mese di Maggio.
L'itinerario che porta in vetta è classificabile come T.
La sua semplicità e rapidità di esecuzione lo rendono una piacevole passeggiata in qualsiasi stagione.
Partito dalla piazza antistante la Chiesa di Germagnano mi dirigo verso Strada Margaula. Incontro subito una fontana; il sole invernale intiepidisce appena la temperatura e la camminata che mi aspetta è di appena un'ora ma preferisco comunque fare una buona scorta d'acqua.
Subito dopo una breve salita su strada asfaltata è visibile sulla sinistra un sentiero che sale dolcemente seguendo un ruscello, oltrepassa il corso d'acqua su un ponte in pietra e poi raggiunge la Frazione Margaula con un paio di tornanti immersi nel bosco di querce e castagni.
Questo tratto di sentiero è stato marcato con segni differenti che si sono accumulati nel tempo: i colori rosso, bianco e giallo ormai sbiaditi e consumati dagli anni si intravedono sulle pietre coperte dal muschio o nascoste dai rovi. Strisce di nastro bianco/rosso legate ai rami degli alberi, probabili superstiti dei passati eventi sportivi di corsa in salita, oscillano tristi donando al sentiero un'aria malinconica.
In effetti il primo tratto di sentiero appare poco utilizzato, a vantaggio della più comoda strada asfaltata, ma decido comunque di percorrerlo. La mia determinazione viene premiata con l'inaspettato incontro con un piccolo cervo che, per nulla intimorito dalla mia presenza, mi concede uno scatto a distanza relativamente ridotta per poi esibire tutta la sua selvatica agilità scomparendo fulmineo con tre balzi dall'altra parte del torrente.
Passando tra le abitazioni di Frazione Margaula si possono distinguere i segni gialli e bianchi a terra che indicano la direzione da percorrere. Una bacheca in legno riporta il percorso su un pannello informativo e un cartello in legno indica la destinazione: Madonna degli Alpini.
Si imbocca quindi il sentiero proprio accanto alla legnaia di una delle ultime abitazioni della frazione e si prosegue su una mulattiera a tratti lastricata che a differenza del primo tratto di sentiero percorso in precedenza si presenta decisamente in ottimo stato.
Non lontano dall'ultima abitazione si incontra un bivio, occorre tenere la destra (indicata anche da frecce rosse su cartelli di legno posti sugli alberi) e camminare per un lungo tratto a mezza costa.
Alla nostra sinistra Il Turu si staglia alto dall'altra parte della valle.
Una legione di giovani pini bassi, probabile frutto del lavoro di miglioramento del patrimonio forestale gestito dal Comune di Germagnano e dall'Assessorato all'Economia Montana e Foreste regionale, ci concede una buona visuale fino alla Cartiera di Germagnano.
Proseguiamo mentre lo sferragliare dei treni GTT che percorrono la ferrovia si fa sentire risuonando tra le montagne fino a giungere ad un altro bivio. Anche in questo caso è necessario mantenere la destra salendo in direzione della Madonna degli Alpini.
Il percorso si inoltra all'interno di un bosco incantevole e, dopo un paio di tornanti che sembrano tracciati dalle radici stesse degli alberi, punta con decisione alla sommità del Momello.
Poco prima del punto più alto del rilievo, segnato da un omino di pietra marcato di blu, un cartello indicherà un delizioso capanno sulla destra: la meta finale della nostra rapida escursione.
Una targa in legno accanto all'ingresso porta subito al pensiero agli Alpini caduti per la Patria (o che come si dice in gergo sono “andati avanti”) poco più in basso la statua della Vergine degli Alpini veglia sulla valle sottostante e la croce di ferro, sostituzione di quella in legno posta dagli abitanti come voto a protezione dalla grandine nel lontano 1765, ci accoglie scintillando con i raggi del sole.
Dallo spiazzo antistante il rifugio il paesaggio è molto carino. Nonostante l'altitudine ridotta il panorama ci permette di osservare il centro abitato di Germagnano sotto di noi, il già citato Turu con i suoi 1355 m e le Grange di Germagnano.
A fondo valle la Stura di Lanzo scivola sinuosa per poi passare sotto il Ponte del Diavolo facilmente individuabile sulla sinistra. Non lontano la città di Lanzo ed ancora più avanti il Comune di Balangero e l'inconfondibile sagoma della Chiesa di San Giacomo.
La foschia impedisce alla visuale di proseguire oltre verso Torino, ma procedendo a sinistra con lo sguardo possiamo notare la Cappellina di San Vittore a 891 m accanto all'Amiantifera di Balangero ed alla sua cava; e poi ancora il Pilone del Merlo, Pian di Rossa e Rocca Rubat, ancora a sinistra Rocca Turi, Rocca Frigerole con i suoi 1729 m e per finire le cime innevate del Vaccarezza, del Monte Angiolino, il Colle della Croce d'Intror e Bric Volpat.
All'interno, il rifugio è piccolo ma accogliente e pulito. Lascio la mia annotazione sul quaderno dei visitatori e dopo un breve spuntino ritorno sui miei passi che questa volta decido di percorrere con una rapida corsa in discesa. In meno di trenta minuti sono nuovamente alla fontana, senza fiato ma felice.
L'escursione sul Momello è stata breve ma gradevole, adatta a tutti.















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