
Diverse guide escursionistiche consigliano di percorrere un itinerario ad anello che racchiude anche i vicini Laghi Verdi.
Qui ci limiteremo a descrivere la nostra escursione al Paschiet perchè a nostro avviso la sua bellezza merita un articolo specifico tutto per lui.
Partiti da Balme, più precisamente dalla frazione Cornetti, ci dirigiamo a Sud in direzione della frazione I Frè, che significa "i Fabbri" posto su un poggio sulla sinistra orografica del torrente. Si tratta di un piccolo ma caratteristico insediamento di minatori di ferro del XV secolo.
Dai Frè è possibile percorrere un incantevole sentiero naturalistico: il 214B (percorso gemello del più evidente e battuto tratto GTA 214) che procede nella macchia boscosa, accompagnando il visitatore con bacheche illustrate e pannelli informativi per presentare la Val Servin con le sue curiosità storiche e naturalistiche. Il sentiero infatti prosegue fino a Chios (1588 m) dove si può individuare l'imboccatura abbandonata di un'antica miniera per l'estrazione del talco ed anche il cosiddetto Casoùn: un vecchio capanno costruito sotto una roccia. Questo tipo di costruzioni venivano denominati Bàrmess e pare che questi abbiano dato origine al nome della città di Balme.
Dopo aver attraversato il Rio Pontat ed il Rio Paschiet il sentiero si ricongiunge alla Via Alpina GTA 214 proprio all'altezza di Pian Sale a quota 1561 m dove una evidente roccia montonata granitica delimita la piana dalla zona sottostante adibita a pascolo.

Occorre nuovamente attraversare il corso d'acqua e salire lungo il sentiero stretto (214A) che con due tornanti raggiunge Alpe Paschiet, piegare a sinistra e salire ancora lungo la fascia rocciosa di Punta della Sarda fino a raggiungere la nostra meta.

L'acqua limpida del Lago riflette gli ultimi raggi solari, in una quiete che neppure il più sacro monastero saprebbe imitare. Solo ogni tanto occasionali cedimenti di rocce più in alto interrompono quel silenzio facendo rotolare un sasso per qualche istante.
Non appena il sole scompare dietro le montagne la temperatura si abbassa repentina, costringendoci a riprendere il cammino per la via del ritorno.
Il Lago Paschiet mi ha offerto un inatteso momento di pace e serenità che non vivevo da molto tempo. Ha saputo toccarmi il cuore con sorprendente facilità: l'aria che respiravo fredda e pungente, i colori dell'autunno che avevano dorato gli alberi lungo il cammino, l'impeto del torrente che con i suoi salti tra le rocce si faceva sentire più vivo che mai, resteranno piacevoli ricordi che spero possano non andarsene mai.
Ringrazio Giorgia per avermi accompagnato in questa escursione.




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