
Tutto il materiale viene affisso sulla bacheca con delle puntine, in alcuni casi collegate tra loro da fili rossi a evidenziare possibili nessi logici, poi il protagonista resta davanti a quelle immagini per interminabili minuti, meditando, rimanendo a fissare i dettagli più piccoli affinchè possano fare luce sul mistero.
Mi piace molto, quando mi occorre del tempo per meditare, avere come meta di una camminata un lago di montagna.
Con le montagne che fungono da amplificatori di segnale, i laghi diventano come dei raccoglitori di pensieri. Delle bacheche da detective.
Quando finalmente li raggiungo, dopo ore di cammino, faccio riposare il corpo e lascio che si attivi la mente: raccolgo i pensieri che mi hanno assillato durante le innumerevoli attività della routine quotidiana e li esamino uno ad uno, affiggendoli sulla bacheca del lago con il lancio di un sasso, e poi rimango ad osservare gli incroci delle increspature che vanno allargandosi fino a sparire e il lago ritorna liscio come una vetrata a specchio.
In questo modo i pensieri e le idee ritrovano con maggiore facilità il loro spazio adeguato e la loro giusta dimensione nella mente, altre volte non funziona ed il lago ti rimanda con fredda indifferenza solo il tuo riflesso, a suggerirti forse che la soluzione ai tuoi problemi risiede unicamente in te stesso.
Il Lago Lungo può risultare un valido luogo dove fare chiarezza nei propri pensieri.

Per raggiungerlo si può salire da Lemie con l'auto fino all'Alpe Milone a 1559 m (su strada non asfaltata), poi imboccare il sentiero n°127 che sale sulla sinistra orografica del Rio d'Ovarda, attraversa Pian del Giuoco e raggiunge dapprima il Lago Piccolo (2152 m) e il Lago Grande (2213 m) e termina proprio in corrispondenza del Lago Lungo.
Ma c'è anche un'altro sentiero per raggiungere il Lago Lungo, un sentiero meno noto e meno battuto, ma molto affascinante.

Da qui la strada, non più asfaltata da qualche curva, inizia a peggiorare e decidiamo di percorrerla a piedi fino a 1467 m dove, superando il Rio Montù, si incontra il bivio a sinistra per il sentiero n°130 che supera Rocca dell'Alpe (1785 m) e si dirige verso il Lago di Viana.

Abbiamo decisamente superato la quota degli alpeggi ormai e non c'è vegetazione a placare il sole estivo, per fortuna occasionalmente coperto da alcune nuvole foriere d'ombra.
Salendo verso Ciarm del Prete le nubi coprono la visuale panoramica e il sentiero, già di per sè poco battuto e facile da perdere di vista, ma i laghi più in basso risaltano nel verde dei prati come lucenti diamanti incastonati in un diadema. Spesso sono loro a farci mantenere l'orientamento.



Il luogo è ideale per una lunga pausa, non solo per riprendere fiato dopo la camminata a ritmo sostenuto appena terminata ma anche per dedicare il giusto tempo alla riflessione descritta all'inizio.
È solo davanti a un lago come il Lago Lungo che si riesce a ripensare alle nostre azioni, a ciò che facciamo e diciamo, a come ci rapportiamo con gli altri e a ciò che, più o meno consapevolmente, esigiamo dagli altri...ponendo però tutto su un piano inconsueto, osservando tutto da una prospettiva differente rispetto a quella che siamo soliti usare ogni giorno, tutti i giorni.
Ogni cosa assume una profondità diversa, esattamente come succede a un filo d'erba per metà immerso nel lago: la parte in acqua appare ai nostri occhi ingannevolmente ingigantita, come alcuni problemi che nella quotidianità ci sembrano irrisolvibili.
Allora il lago ci ricorda che per spegnere un fuoco non serve a nulla ritornare al momento in cui è stato acceso, meglio invece cercare di capire cosa lo alimenta e come possiamo interrompere il ciclo che lo sostiene.
Ancora peggio è passare il tempo alla insistente ricerca di un responsabile o di un colpevole, dando per scontato che sia poi lui a dover risolvere il problema: è il modo migliore per rinunciare all'idea di uscire dalla nostra condizione di "vittima" invece di cambiare atteggiamento per ottenere un risultato migliore.
Il Lago Lungo è questo, al di là della pregevole area naturale che costituisce, è un luogo di introspezione; non esattamente il primo lago che proporrei per un pic-nic in montagna, per quello ci sono laghi più idonei. È uno spazio aperto ideale per fare spazio all'interno, per fare ordine, per risistemare le proprie percezioni.
Ringrazio Cristina che ha accompagnato i miei passi e che ha favorito con il silenzio il contatto più diretto con l'ambiente.











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