Dal mio punto di vista, la vetta dell'Aconcagua non offriva alcuno spettacolo mozzafiato, nessuno scenario sbalorditivo con il mondo che si spalancava sotto i miei piedi. Per me, era solo un caotico mucchio di pietre con una fredda croce di metallo che si innalzava al centro.
Ma una vetta è molto di più di un panorama.
Sarò forse prevenuto, ma quando la gente dice che scala le montagne per il panorama non ci credo. Nessuno si sottopone a un simile calvario per un bel panorama.
Una vetta non è solamente un posto su una montagna. La vetta esiste nei nostri cuori e nelle nostre menti. È un frammento di un sogno che si avvera, la prova inconfutabile che la nostra vita ha un senso.
La vetta è un simbolo, la dimostrazione che con la forza della nostra volontà, delle nostre gambe, della nostra schiena e delle nostre mani, possiamo trasformare le nostre vite in ciò che vogliamo.
Ma una vetta è molto di più di un panorama.
Sarò forse prevenuto, ma quando la gente dice che scala le montagne per il panorama non ci credo. Nessuno si sottopone a un simile calvario per un bel panorama.
Una vetta non è solamente un posto su una montagna. La vetta esiste nei nostri cuori e nelle nostre menti. È un frammento di un sogno che si avvera, la prova inconfutabile che la nostra vita ha un senso.
La vetta è un simbolo, la dimostrazione che con la forza della nostra volontà, delle nostre gambe, della nostra schiena e delle nostre mani, possiamo trasformare le nostre vite in ciò che vogliamo.
[Erik Weienmayer da "In vetta ad occhi chiusi"]
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