lunedì 16 luglio 2018

Falesia Ginevrè

L'incombenza delle faccende domestiche questa volta non ha prevalso sul desiderio di partire e di vivere qualche piccola avventura sulla punta delle dita.
Così, anche se la stanchezza accumulata nelle settimane precedenti non ci ha lasciato partire molto presto, ci troviamo nel giro di poco tempo ai piedi della Falesia Ginevrè, per la precisione al settore Paravalanghe.

Raggiungerlo non è complicato. Lasciata l'auto nel piazzale di Balme attraversiamo il centro abitato fino in punta al paese per raggiungere l'albergo Camussot.
Il sentiero che conduce alle pareti di roccia si trova sulla destra dell'edificio ed è sufficientemente indicato almeno fino alla deviazione del Sentiero degli Stambecchi. Dopo basta seguire le indicazioni per il Lago Mercurin o i ben evidenti marca-via bianchi e rossi.

La parete del settore Paravalanghe è situata poco più in alto e a destra del Settore Bocia, il primo che si incontra lungo il sentiero, e si sviluppa verso sinistra lungo una cengia rocciosa dalla quale si può ammirare uno splendido panorama sopra le case di Balme e verso l'imbocco della Val Servin.

RELAX 4a
Via molto semplice ed intuitiva, specialmente nella parte conclusiva. L'inizio su uno sperone roccioso avvicina a tacche e fessure comode per le mani, si supera quindi un cambio pendenza e si raggiunge la sosta.

LILLY 4b
Partire a sinistra dove una faglia inclinata conduce al primo spit in un diedro della pietra.
Scavallando il diedro, rimanendo sempre a sinistra si raggiunge il secondo spit e poi si procede in appoggiata fino alla catena di sosta, la stessa della via descritta in precedenza.

LA REGINA 5c
In basso a destra si individua un gradino inclinato comodo per i piedi.
I primi due spit si trovano nei pressi di tre tagli verticali nella roccia: il primo a sinistra degli spit, il secondo a destra degli spit e il terzo quasi allo stesso livello del gradino alla base.
Si procede inizialmente sul taglio di destra e quello centrale. Poi poco più in alto si trovano due piccoli appoggi per i piedi che permettono di alzare il corpo e spostarsi a sinistra per usare quindi le fessure verticali al centro e a sinistra fino a raggiungere delle prese davvero ampie su una parete ora affrontabile comodamente in appoggiata fino alla sosta di calata.

L FOL 5a
Inizialmente tentati di salire in prossimità degli spit, consiglio di spostarsi più a destra dove sono presenti alcune fessure ed appoggi, molto vicini ad un angolo di roccia.
Superati i primi due spit una fessura orizzontale, prolungamento di una asperità sulla via precedentemente descritta, diventa un comodo punto di partenza per la seconda parte della via, più semplice ed intuitiva. Si supera una cengia erbosa e si prosegue rimanendo a destra e seguendo la via indicate dagli spit. La catena di sosta è la medesima della via LA REGINA.

Il principale punto di forza di questo settore è sicuramente la bellezza delle vie realizzate: semplici, divertenti, adatte a chi non cerca ossessivamente il limite nel grado. Tutte le vie offrono diverse possibilità di soluzione, permettendo di sperimentare svariate alternative sullo stesso percorso senza eccessivi sforzi sulle braccia o sulle dita.

Ringrazio Elena, Federica, Gabriele e Riccardo per la compagnia durante la giornata.











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