sabato 17 dicembre 2022

Anello del Ciavanis

Con l'approssimarsi della stagione fredda, prediligo optare per quelle passeggiate semplici che si concludono prima del termine delle scarse ore di luce. Una di queste si è rivelata estremamente piacevole ed è l'anello del Ciavanis.

I percorsi ad anello hanno il pregio di condurre l'escursionista a contemplare un percorso nuovo anche lungo la via del ritorno.
Sarebbe naturalmente possibile ridiscendere percorrendo il sentiero N°326 dell'andata; tuttavia suggerisco anch'io, come molte altre guide online, di ritornare al punto di partenza percorrendo la sterrata sulla destra orografica del Rio della Paglia. Completando un anello in questo modo il tempo della discesa raddoppia ma consente di spaziare più comodamente con lo sguardo sui meravigliosi panorami offerti dall'ampia apertura del vallone che si allunga sopra Valnera e Volpetta in direzione Nord-Est.

Oltrepasso con l'auto il centro abitato di Chialamberto, poi appena superato il Rio Vassola seguo la deviazione a destra verso Candiela e Vonzo.
Lascio la vettura in un piccolo parcheggio proprio alle porte di Vonzo. È possibile proseguire ancora con l'auto e utilizzare l'ampio parcheggio alla fine del centro abitato, nei pressi della chiesa e più vicino all'imbocco del sentiero, ma preferisco percorrere le tortuose stradine tra le abitazioni, rifornendomi d'acqua alla fontana del paese e costeggiando antiche e nuove costruzioni in pietra disposte in una formazione quasi come se volessero proteggersi l'una con l'altra.
Oltrepasso il paese e mi dirigo verso la spianata erbosa alle sue spalle. L'aria fredda, spinta verso il basso dalle montagne, odora di foglie bagnate e mentre mi avvicino alle macchie boscose più in alto sento lo scrosciare dei piccoli corsi d'acqua che si immettono nel Rio della Paglia.

Giunto in prossimità degli alberi dove l'esiguo fogliame autunnale non copre la luce del pallido sole si supera uno di questi piccoli corsi d'acqua tramite un piccolo ponticello in pietra e subito incontro un bivio: il sentiero N°326B a destra passa accanto al Roc d'le Masche, raggiunge Alpe Maleggia e prosegue su strada sterrata verso Madonna del Ciavanis, meta per il pranzo a quota 1880 m, a sinistra il sentiero N°326 prosegue costeggiando le sponde del Rio della Paglia salendo verso il Colle della Paglia (2147 m), Punta Bellavarda (2345m) e naturalmente la già citata Madonna del Ciavanis.
Seguo il N°326 che sale quasi senza alcun tornante ma con pendenza semplice verso la Cappella del Ciavanis, visibile in alto, cambio sponda del torrente a quota 1440 m circa e dopo aver incontrato una fonte d'acqua in prossimità di una struttura e una piega del sentiero a 1500 m circa, la vegetazione si apre per dare spazio ai pascoli di Alpe Paglia. 

Dall'Alpe l'assenza di ostacoli visivi permette di spaziare con lo sguardo tutto attorno, sopra la testa la Madonna del Ciavanis è ben visibile e l'aria fresca la fa apparire più vicina di quanto non sia in realtà.
Più oltre la cresta che unisce il Monte Bellavarda con Rocca Maunero, il Passo del Bojret (2328 m) e Punta Pian Spigo (2540 m). Alle nostre spalle il Monte Pellerin e il Monte Rosso che separano in quest'area la Val Grande dalla Val d'Ala.
Superata l'Alpe della Paglia mi imbatto in una scalinata in pietra che i cartelli indicano come la via da seguire per raggiungere la Cappella del Ciavanis. Mi appresto dunque a salire i gradini con le punte dei bastoncini che risuonano sulle pietre come i freddi rintocchi di un orologio in una sala vuota.

Raggiungo la cappella con un ultimo stretto tornante della scalinata. La struttura è parzialmente coperta da un ponteggio, in compenso l'area antistante è sgombra e mi concedo una leggera pausa per il pasto appoggiato al parapetto del belvedere.
Compio un lento giro intorno alla costruzione ammirando i prati attorno ricchi di cardoni bianchi, dove le zone d'ombra custodiscono un sottile strato di neve, diversi escursionisti e amanti della bicicletta hanno raggiunto questa destinazione e nello spazio attorno alla chiesetta panche e prati accolgono svariati visitatori.

Per ritornare verso Vonzo decido, come accennato in precedenza, di seguire la carrareccia che scende gradualmente verso valle, incrocia il sentiero N°326B, prosegue verso Ciaulera, il Roc d'le Finestre e la particolare Roc d'le Madunie.

Un itinerario estremamente semplice e piacevole per il panorama offerto. Adatto a tutti.

Il Santuario Madonna del Carmine al Ciavanis è raggiungibile dall'abitato di Vonzo, percorrendo la strada privata degli alpeggi o dall'antico sentiero che porta all'inizio della scalinata di 366 scalini terminante nel piazzale antistante la chiesa.
All'incirca a metà del percorso si trova il Roc d'le Masche con la sua leggenda, utilizzata come balma d'alpeggio.
La costruzione di origine settecentesca viene nominata nelle relazioni di visite pastorali in valle nel 1769 e successivamente nel 1843. In una relazione del 1868 viene citata tra le cappelle situate a notte della Parrocchia.
Nel santuario sono conservati molti quadretti di ex voto di antica origine, testimonianza dell'intesa e costante manifestazione di fede nei confronti di questo sito. La festa si svolge tutti gli anni il secondo sabato di Luglio e fino ad alcuni anni fa, come da tradizione, si accendeva un falò a Testa Cianaiun visibile in tutta la valle.









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